Tante foto inedite, le locandine storiche dei suoi film più famosi, i veri costumi di scena e innumerevoli cimeli usati per le riprese ma soprattutto la VW Buggy rossa “con cappottina gialla” e una Ford Escort MK1 restaurata di Altrimenti ci arrabbiamo nonché il celebre camioncino dei gelati e il flipper di Pari e dispari. Sono solo alcuni dei gioielli che i fan di Bud Spencer potranno ammirare dal prossimo 27 giugno, a 5 anni esatti dalla scomparsa dell’indimenticabile Carlo Pedersoli. Il Bud Spencer Museum aprirà nel cuore di Berlino, negli esclusivi spazi del palazzo Römischer Hof sul centralissimo boulevard Unter den Linden, un’esclusiva mostra sulla vita e le opere del tanto amato attore che saranno esposti per un anno.”La famiglia Pedersoli rende omaggio al proprio marito, padre e nonno, scomparso nel 2016 all’età di 86 anni, con una esposizione curata con amore e affetto”, fa sapere la famiglia dell’attore. L’esposizione avrebbe dovuto avere luogo già nell’estate del 2020 ma, a causa della pandemia di coronavirus, è stato necessario rinviarne l’apertura. Su un totale di 500 m² la famiglia del compianto Carlo Pedersoli esporrà oltre ad alcune riproduzioni a dimensioni naturali dell’indimenticabile Bud. Anche gli aspetti meno noti del multitalento italiano verranno raccontati dalla mostra, perché Carlo Pedersoli (1929 – 2016) non era solo Bud Spencer. È stato anche inventore, produttore, cantante, compositore, produttore musicale, scrittore, pilota, fondatore della compagnia aerea Mistral Air e, in giovane età, anche un nuotatore e campione di pallanuoto di fama mondiale, indossando per molti anni i colori della nazionale italiana. Oltre alla ricca e affascinante mostra il museo proporrà anche un coinvolgente programma di intrattenimento. Nel piccolo cinema ‘Bud’s Cine-Lounge’ dal fascino anni ’70, installato all’interno del museo, sarà possibile vedere documentari su e con Carlo Pedersoli, tanto materiale inedito interessante e scene cult dai più famosi film di Bud Spencer e Terence Hill. Vari fotopoint e attrazioni interattive regaleranno al pubblico indimenticabili momenti di puro divertimento. E per mangiare in pieno stile Bud Spencer e aggiudicarsi l’equipaggiamento completo da vero fan, il Wild West Museum Saloon offrirà un’ampia scelta di piatti prelibati, innumerevoli articoli per i fan e straordinari gadget. Il progetto di onorare la figura di Bud Spencer con una esposizione museale è stata ideato dalla famiglia Pedersoli ed è stato presentato per la prima volta alla fine del 2019 nella esclusiva cornice del Palazzo Reale di Napoli con la prestigiosa collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, diventando in pochi giorni una vera e propria attrazione per fan entusiasti e molti curiosi da tutto il mondo. Per l’edizione berlinese l’esposizione verrà rielaborata, ripensata e trasformata in una grande festa per Bud Spencer con spettacoli e ospiti internazionali. Ad esempio ogni venerdì e sabato si terranno eventi speciali nelle sale espositive e nel cinema interno al museo. ‘Noi come famiglia – dice Giuseppe Pedersoli, primogenito di Carlo Pedersoli – siamo molto contenti che, dopo la prima a Napoli, la mostra sarà presentata a Berlino. Il fatto che la mostra abbia la sua sede temporanea in un edificio chiamato Römischer Hof – ossia ‘Corte romana’ – è naturalmente qualcosa che a noi romani piace particolarmente. Mio padre Bud Spencer aveva un legame molto forte con la Germania. Berlino era come una seconda casa per lui e qui aveva ottimi amici come i distributori della Tobis Film o il produttore Horst Wendlandt della Rialto Film”. ”Bud Spencer – aggiunge Matteo Luschi, direttore del museo – ha realizzato qualcosa di straordinario per il cinema europeo ed è questo che vogliamo raccontare e sottolineare con la mostra. Siamo molto grati alla famiglia Pedersoli e a tutti i nostri sostenitori per averci permesso di rendere omaggio anche a Berlino al grande personaggio cult. Siamo sicuri che la comunità internazionale dei fan di Bud Spencer non si lascerà sfuggire questa occasione memorabile per celebrale il nostro idolo”.
Repubblica.it