Luci accese, segno della croce e via, dalle scale al palco. Amadeus apre il Festival di Sanremo, parte l’astronave di questa edizione straordinaria “che mai avrei pensato possibile” dice. Un festival “fatto pensando al Paese reale, quello che sta lottando per ritrovarsi” continua il conduttore e direttore artistico che afferma di aver scoperto “che la normalità è una cosa straordinaria, e per ritrovarne un po’ abbiamo lavorato in maniera straordinaria”. Poltrone vuote e applausi finti, “sono registrati, mi rincuora pensare che siano i vostri applausi da casa”. E “con immensa gioia nel cuore” dichiara aperta questa edizione. Con i primi tredici Big in gara, i primi quattro Giovani (promossi alla semifinale di venerdì Folcast e Gaudiano, bocciati Avincola e Elena Faggi), i tormentoni di Fiorello che gioca con le poltrone vuote, con molto show e tanta cautela, l’insistenza nel non ignorare il momento in cui viviamo. Torna all’Ariston Diodato con Fai rumore con cui ha vinto un anno fa, canzone diventata poi “l’inno dei balconi”, arriva Alessia Barani, l’infermiera il cui volto segnato dalla mascherina divenne la foto simbolo dell’impegno degli operatori sanitari contro il coronavirus. Amadeus lancia un appello per Patrick Zaki, lo studente e attivista arrestato e detenuto al Cairo dal 7 febbraio dello scorso anno: “Possiamo solo augurarci che torni libero e che torni a studiare nella sua Bologna”.
Poltrone vuote all’Ariston, il tormentone di Fiorello
L’ingresso in scena di Fiorello è con una cover rock di Grazie dei fior, indossa un mantello ricoperto di fiori, “è l’accappatoio di Achille Lauro… Pesa ventuno chili”. Lo showman scherza sulle poltrone vuote, ci parla, “non avete mai potuto vedere il Festival, avete visto sempre la parte peggiore dell’essere umano”, “scusate c’è una poltrona che si sta sentendo male… C’è in sala un artigiano della qualità?”, cita una battuta di Carla Fracci, “le poltrone vanno occupate con il cervello, non con il culo”, l’étoile lo ringrazierà: “Felice che mi abbia citata, che abbia rubato un mio pensiero. Il teatro ha bisogno di spettatori, non solo seduti, ma con il cervello. Insiste, Fiorello, “una poltrona senza culo è come Zingaretti senza la D’Urso”, perché alla fine vuol convincere il compassato Amadeus a sdoganare la parola, e a lanciare, come farà, lo slogan “più culi per tutti”. Ne ha anche per Mario Draghi, “una specie di Merkel con la cravatta, ora è lì che ci guarda col suo Telefunken, gli auguriamo buon lavoro. la gente – continua – si stupisce perché ha diciannove lauree… lui nel curriculum se le cancella le lauree. Ci si sorprende perché parla cinque lingue, dovrebe essere normale per un presidente del Consiglio ma il fatto è che lui le parla tutte e cinque contemporaneamente”.
Sanremo prima serata, la gara
Sono quattro degli otto Giovani a esibirsi per primi, solo due accedono alla semifinale di venerdì: sono Folcast e Gaudiano, fuori dai giochi Avincola e Elena Faggi. Colpo di scena pomeridiano: un membro dello staff di Irama è risultato positivo al tampone, l’artista è negativo ma stasera non canterà: al suo posto sale sul palco Noemi. Oltre a lei, i Big in gara sono Aiello, Arisa, Annalisa, Colapesce e Dimartino, Coma_Cose, Fasma, Francesca Michielin e Fedez, Francesco Renga, Ghemon, Noemi, Madame, Maneskin, Max Gazzè. Vota la Giuria demoscopica.
Diodato e Alessia, la fiducia e la battaglia
Una foto che ritrae Diodato, Amadeus e Fiorello. Era l’8 febbraio del 2020, “è stato l’ultimo momento felice del Paese che di lì a breve sarebbe entrato in lockdown”. Amadeus cerca un senso di continuità con quanto accaduto lo scorso anno all’Ariston e lo trova nel ritorno sul palco di Diodato. Il vincitore della passata edizione riporta sullo stesso palco quella Fai rumore che tanto successo ha avuto ma anche un bizzarro destino, trasformandosi nella “canzone dei balconi” cantata proprio durante il primo lockdown, la scorsa primavera. Ma che l’artista riporta al Festival come un messaggio di fiducia e speranza per il futuro.
E un messaggio di ottimismo, ma anche un’iniezione di realismo, arriva da Alessia Bonari: è l’infermiera diventata simbolo della lotta al covid dopo il selfie in cui mostrava il volto segnato dalla mascherina, indossata per ore e ore. Quello scatto ha fatto il giro del mondo e adesso che è all’Ariston Alessia ne approfitta per ribadire che “non bisogna abbassare la guardia”. “Cos’è cambiato da quella foto? La situazione è praticamente sempre la stessa. Non bisogna abbassare la guardia. E ce la faremo”.
Ce la faremo, forse, anche a baciarci ancora. Ed è proprio un elogio del bacio quello affidato a Matilda De Angelis, 25 anni, attrice alla sua prima volta al festival. Un elogio, s’intende, in tempo di mascherine e pandemia. Sotto forma di una “lezione” sul tema impartita a Amadeus. L’attrice gli mostra la celebre foto in cui Alfred Eisenstaedt ritrasse il marinaio e l’infermiera che a New York festeggiavano la fine della Seconda Guerra Mondiale, segue l’elogio del bacio dal Cyrano de Bergerac con descrizione delle diverse tipologie di bacio. “Non importa quanti muscoli utilizziamo – chiude l’attrice – è importante solo che torniamo a baciarci presto”.
Loredana Bertè e le sue farfalle conquistano Sanremo
Non c’è solo Diodato a fare da ponte tra passato e futuro ma anche una artista con un grande passato, un presente luminoso e futuro pieno di progetti: Loredana Bertè, fortissimamente voluta da Amadeus come superospite, si prende la scena prima con un medley dei suoi successi, poi con il nuovo singolo Figlia di…: da Mare d’inverno a Dedicato, da Non sono una signora a Sei bellissima, Loredana anima il palco con un’energia straordinaria, con i suoi capelli blu e una “corona” di farfalle sul capo. E il 9 marzo sarà protagonista di A grande richiesta, una delle serate-evento di Rai 1.
Sanremo, la classifica dei Big: sul podio Annalisa, Noemi e Fasma
E dopo un sontuoso omaggio alla tradizione del tango, celebrato dalla banda musicale della Polizia di Stato con il sax di Stefano Di Battista e il violino di Olga Zakharova, arriva la prima classifica dei Big, votata dai 300 membri della Giuria demoscopica:
1 – Annalisa, Dieci
2 – Noemi, Glicine
3 – Fasma, Parlami
4 – Francesca Michielin e Fedez, Chiamami per nome
5 – Francesco Renga, Quando trovo te
6 – Arisa, Potevi dare di più
7 – Maneskin, Zitti e buoni
8 – Max Gazzè, Il farmacista
9 – Colapesce Dimartino, Musica leggerissima
10 – Coma_Cose, Fiamme negli occhi
11 – Madame, Voce
12 – Ghemon, Momento perfetto
13 – Aiello, Ora
Alessandra Vitali, Repubblica.it