Elisa Isoardi: «All’Isola voglio provare ad essere dolce. Mi seguirà mio fratello: è un eremita, vive senza gas»

Elisa Isoardi: «All’Isola voglio provare ad essere dolce. Mi seguirà mio fratello: è un eremita, vive senza gas»

Sa di non essersi posta sempre nel modo più dolce possibile, Elisa Isoardi. «Spesso sono stata proprio scostante, anzi. Ma quando ti devi difendere, all’inizio lo fai un po’ come puoi. Con gli anni impari a dare un nome alle emozioni e a gestirle in modo differente, ad ammorbidirti un po’», ammette con disarmante franchezza. A giorni partirà per «L’Isola dei famosi» (al via il 15 marzo su Canale 5) e per prepararsi è tornata nel paesino dove è nata, Monterosso Grana: 500 abitanti sulle montagne piemontesi. Un posto da cui è scappata a 16 anni per poi tornarci ogni volta che le è possibile. E che, forse meglio di tanti discorsi, racconta chi è. «Da piccola per me i giochi erano andare al fiume o saltare nel fieno. Stavo sempre all’aria aperta… tutte cose che spero mi torneranno utili ora. Sto passando la quarantena prima della partenza dai miei: mi sveglio con il sole e vado a letto quando tramonta, vivo al ritmo della natura».

Quando ha capito di voler andar via dal paesino?

«Da bambina sognavo di fare l’insegnante ma poi, crescendo, questo posto ha iniziato a starmi stretto. Così, a 16 anni, anche grazie a mia mamma che mi ha sostenuta, ho fatto il fugone verso Roma. Avevo bisogno di vincere la mia timidezza, il mio desiderio era fare teatro per questo».

E ci è riuscita?

«Fare teatro mi è servito tanto ma di certo è una sfida quotidiana. A scuola non riuscivo a leggere ad alta voce, quindi diciamo che sì, ho dovuto tirare fuori la parte bella del mio carattere. Ma non sempre ci riesci, specie all’inizio, quando a vent’anni hai voglia di dimostrare chi sei e invece ti trovi di fronte a cose che magari non ti piacciono tanto».

Torna spesso questa sua necessità di difendersi: ne ha avuto così tanto bisogno?

«Sono una guerriera, probabilmente essere molto osservati è il destino di persone che hanno un impatto mediatico abbastanza forte. Ma il tempo insegna e spesso dà ragione e io spero in futuro di ricordare con un sorriso le cose che non sono state semplici da gestire».

All’inizio della sua carriera non tutti hanno messo i festoni: si parlava di lei come una delle «predilette» dell’allora direttore di Rai1 Del Noce.

«Ecco, se quello era un problema ora lo guardo con tenerezza: oltre ad avere un bellissimo rapporto con le colleghe abbiamo tutte dimostrato di aver preso la nostra strada. Di fatto il direttore aveva dato vita a una nuova generazione di conduttrici. Una scelta vincente».

C’è poi il capitolo legato alla sua relazione con Matteo Salvini.

«Ho imparato anche da quella storia, nonostante tutta l’attenzione mediatica che c’era. Se le persone mi trattassero diversamente quando ero la sua fidanzata, io non l’ho avvertito… probabilmente lo avranno fatto e sono io che sono tonta. Di certo però, andavo dritto per la mia strada e quello che facevo avevo continuato a fare. Non è che ho condotto improvvisamente Sanremo perché stavo con lui».

Tornasse indietro cambierebbe qualcosa?

«Siamo chi siamo anche per tutti i piccoli errori che abbiamo commesso. Quindi no, in generale rifarei tutto, magari con più dolcezza e gentilezza. Sull’Isola voglio far uscire la parte più bella di me, me lo merito anche io. Ma allo stesso tempo voglio portare un po’ di mio fratello».

In che senso?

«Mio fratello si chiama Domenico e ha sette anni più di me. Lui vive da eremita, in montagna, in una casa senza tv e senza gas, si scalda con la legna. Io sono più simile a mia mamma, lui a mio papà, con questo tratto aspro e duro del carattere di chi vive in montagna. Persone grintose, che lavorano sodo. Io e lui appartenevamo a due mondi all’opposto ma questa esperienza ci sta riavvicinando, poco a poco: mi sta insegnando diverse cose pratiche, come accendere un fuoco o pescare. Per lui il fatto che fossi famosa è sempre stato ininfluente ma in questi giorni che mi è venuto a trovare mi ha detto, parlando dell’Isola: non vedo mai niente ma questa roba qua la guarderò».

Non ha pensato che partecipare a un reality potesse essere visto come un momento non facile della sua carriera?

«No. La chiave è trasformare un’opportunità di lavoro in un’opportunità di vita. Era già successo con Ballando, dove avevo fatto conoscere qualcosa in più di me e sono certa succederà ora con l’Isola. Credo nel fato e questo era il momento giusto: ho bisogno di un reset e di cambiare aria. In Rai sono stati diciotto anni bellissimi, sono stata molto bene e per me è stato come fare l’Università. Ora ho bisogno di continuare a far battere il cuore per questo mestiere».

Quindi con la Rai è un capitolo chiuso?

«Come dico sempre ai miei autori, ragioniamo su un blocco per volta. Voglio farmi sorprendere e andrò dove sentirò che è giusto andare».

Chiara Maffioletti, corriere.it

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