E’ morto a 83 anni il drammaturgo, regista e critico teatrale, Gianfranco Rimondi. E’ stato tra i protagonisti dell’avanguardia teatrale a Bologna negli anni Settanta e il suo teatro ‘sociale’ lo ha portato a lavorare anche con i detenuti del carcere della Dozza o con gli studenti dei licei. Nel febbraio 2016 in sindaco di Bologna gli ha conferito la “Turrita d’Argento”. Nato nella città delle Due Torri, nel 1938, i primi lavori di Rimondi debuttano nel 1961 al teatro La Ribalta con la compagnia ‘Teatro sperimentale città di Bologna’. Nel 1963 è assistente-regista con Giorgio Strehler. Fonda nel 1969 il ‘Teatro Evento’, prima compagnia sociale, con un repertorio basato su testi da lui scritti e diretti che riscontrano un grande consenso del pubblico, in Italia e all’estero. Nel 1977 lascia il Teatro Evento e diventa direttore del laboratorio teatrale regionale dell’Ater-Ert. Insegna recitazione alla Scuola di Teatro di Bologna fino al 1980; poi recitazione e regia alla Accademia Antoniana di Arte Drammatica di Bologna fino al 2000. Collabora come regista per la Rai per numerose commedie e sceneggiati radio-televisivi. Dal 1969 al 1991 affianca la sua attività teatrale con quella di critico sulle pagine dell’Unità. Nella stagione 1993-94, con Marina Pitta (attrice) e Salvo Nicotra (musicista) fonda la Compagnia Teatrale – Associazione Culturale ‘Teatro dei Dispersi’, all’interno della quale continua la sua attività di regista e drammaturgo. “Ci ha lasciato un grande uomo di teatro – commenta l’assessore alla cultura del Comune di Bologna, Matteo Lepore – figura di spicco della scena bolognese e nazionale”. Protagonista di “un teatro immerso nella società, quella del territorio che abitava in particolare, che sapeva raccontare con intelligenza e passione”, conclude l’assessore.