Costantino Della Gherardesca: “Bullizzato perché gay, ho reagito facendomi cacciare dal collegio”

Costantino Della Gherardesca: “Bullizzato perché gay, ho reagito facendomi cacciare dal collegio”

Il conduttore racconta a Domenica In l’adolescenza in collegio, vittima di bullismo perché omosessuale: “Io reagivo andando davanti ai professori con le pellicce finte e i tacchi. Tanto che mi cacciarono. Mi hanno fatto del male ma ne ho fatto anche io”. Della Gherardesca ha confessato di aver fatto coming out per la prima volta non con la famiglia o gli amici, ma con una celebre attrice di Hollywood.

Costantino Della Gherardesca è stato grande protagonista a Domenica In, nella puntata in onda il 7 febbraio. Attualmente giudice de Il cantante mascherato, il conduttore si è aperto sulla sua vita privata, compresa l’infanzia e l’adolescenza. Con una rivelazione a sorpresa: la prima persona cui rivelò di essere omosessuale fu l’attrice Barbara Hershey, nota per L’ultima tentazione di Cristo e Il cigno nero. Solo successivamente ne parlò con la sua famiglia, che accettò la rivelazione con grande serenità.

Sono stato un bambino fortunato e forte, poi durante l’adolescenza sapevo della mia omosessualità ed è stato difficile. Erano gli anni in cui c’era l’Aids, a 10-12 anni vedevo gli amici dei miei che morivano. Non c’era solo il problema del coming out, i gay erano trattati come appestati. Le nuove generazioni di gay non possono capire quanto sono fortunati a poter fare coming out con una situazione che non è quella di allora. La prima persona cui l’ho detto è un’attrice americana: Barbara Hershey, l’ho conosciuta a una festa. Ho capito che gli americani erano più avanti. Due anni dopo, quando avevo 18 anni, ho fatto coming out con la famiglia. Ho pensato che dovevo essere maggiorenne. La mia famiglia è stata contenta, era una famiglia cosmopolita. Sono cresciuto con omosessuali come punto di riferimento.

Il bullismo subito e l’espulsione dal collegio
Da ragazzo, Della Gherardesca ha affrontato lo spettro del bullismo. I compagni di collegio lo maltrattavano perché gay, ma lui affrontò questa condizione senza vittimismo. Al contrario, le angherie lo spinsero a una ribellione provocatoria. Per questo motivo venne espulso.

Prima sono stato in un collegio in cui ero felicissimo, a 9 anni. Facevo sport, vedevo le montagne. Nel secondo ne avevo 13, era più severo, in Svizzera. Mi hanno fatto anche del bullismo, ma non me lamento per principio. Quello che ti accade nella vita ti deve rendere più forte. Nel successivo collegio ero talmente temprato che nulla mi poteva toccare. Se mi bullizzavano io reagivo andando davanti ai professori con le pellicce finte e i tacchi. A 14 anni. Tanto che mi hanno cacciato dal collegio, senza nessun motivo. Mi consideravano una cattiva influenza sugli altri studenti. Lo facevano per principio! Mi trattavano male perché ero omosessuale, ai tempi essere omosessuale era di rottura.

Il rapporto difficile con il cibo
Costantino si dice single (“Ormai so che non mi sposerò mai”) e racconta di aver manifestato la sua omosessualità ancora prima di avere relazioni sentimentali. Oggi è sereno, salvo per il suo rapporto molto complicato con il cibo.

L’amore è stato molto complicato per me. Ero un discolo, l’amore non c’era, facevo tutte le cose che non si potevano fare. Ho ballato ed ero sballato. Mi sono concentrato sul divertimento estremo. Mi travestivo da donna, mi truccavo, tutto questo prima di avere una relazione. Ho fatto coming out prima di avere un rapporto con un uomo. Ancora devo superare quanto ero ribelle e discolo da ragazzino, vado dall’analista. Quando una volta un ragazzo mi ha obbligato a correre a piedi nudi sulla neve mi è venuto il senso di vendetta. Mi hanno fatto del male ma anche io ho fatto del male! I tormenti comunque li avevo 30 anni fa, ora ne ho solo uno: il rapporto con il cibo. Non è come la droga, da cui puoi smettere. Non puoi smettere di mangiare. Se soffri di una sorta di bulimia senza vomito, vuoi continuare a mangiare.

L’affetto per il nipote
In collegamento è intervenuto un parente con cui Costantino ha un rapporto di grandissimo affetto. Lui è il nipote Barù, il figlio della sorella Olimpia. Hanno pochi anni di differenza e sono come fratelli, tanto che hanno partecipato insieme a Pechino Express: “Siamo cresciuti insieme. Siamo molto uniti, qualsiasi cosa succeda mi avrà sempre a disposizione. Con me è un discolo: mi rompeva i giocattoli da bambino e da adulto mi ha rotto due opere d’arte. Ha molto successo con le donne, se passa la vita a fare il playboy avrà sempre lo zio su cui contare. Adesso diciamo delle cose carine: ha trovato una donna molto simpatica”. La complicità tra i due è evidente e Barù ha ammesso di aver imparato il senso del gusto per le cose belle proprio dallo zio.

Il futuro in tv, Pechino Express si farà
Infine, l’amore per la tv, nato quando era piccolo, bloccato per un periodo in casa a causa di incidente stradale con danno alla schiena. Pur amando molto il suo lavoro, il conduttore ha dichiarato che non resterà in televisione sino all’età avanzata, anzi coltiva già il progetto di ritirarsi per rifugiarsi in India. Intanto, è confermata una nuova stagione di Pechino Express, rimandata a quando finirà la pandemia.

Non vedo l’ora di andare in pensione, non voglio essere uno di quelli che restano in tv fino all’ultimo respiro. Andrò a vivere in India. Pechino Express si rifarà, sicuramente. Ma stiamo aspettando il Covid. Però prima vorrei fare una vacanzina. Voglio ovviamente andare in India, ho promesso a mia sorella che la porterò.





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