Da quando il principe Harry e Meghan Markle si sono sposati abbiamo letto tutto e il contrario di tutto sulla loro storia d’amore e, in particolare, sull’influenza che la duchessa eserciterebbe sul marito.
Ad aprile 2020, a proposito del trasferimento in America, la celebre primatologa Jane Goodall riferì che Harry stava “trovando la vita un po’ impegnativa in questo momento”. La scienziata fu molto diplomatica, ma il peggio doveva ancora arrivare. In quello stesso periodo l’esperta Penny Junor rivelò: “Molti vorrebbero aiutarlo, eppure si è isolato. Questo non è salutare”.
Ancora a giugno dello scorso anno le incredibili dichiarazioni di alcuni insider finirono nel libro “Royals at War: The Inside Story of Harry and Meghan”. Le fonti raccontarono che “Harry è devastato dal senso di colpa. È terrorizzato dall’idea di non esserci quando Elisabetta II morirà”. Il luglio successivo, poi, l’esperto Tom Quinn sostenne che il duca di Sussex fosse triste in California. Isolato dalla sua famiglia, con una gran voglia di tornare dopo aver compreso che la vita americana non era come se l’aspettava. Harry si sarebbe sentito fin da subito perso a Los Angeles, “spazzato via dall’energia positiva di Meghan”, come disse l’esperto, dopo essersi illuso di potersi adattare in un ambiente diverso da quello di nascita.
Harry si sarebbe sentito “perso” a causa di una decisione presa troppo in fretta (non sappiamo se e quanto sollecitata proprio dall’ex attrice). Per molti mesi il leitmotiv è stato questo, accompagnato dalle voci sui continui dissidi con il principe William. Ora, però, arriva un’altra voce autorevole a ribaltare l’idea che dal royal wedding di Harry e Meghan Markle in poi aveva occupato le pagine dei tabloid. Il biografo reale Sean Smith ha smentito tutte le voci di crisi tra i Sussex e il gossip di una presunta, nefasta influenza della duchessa sul marito.
Al Daily Star l’esperto ha dichiarato che la vita del principe Harry si potrebbe dividere in due parti imprescindibili, spiegando: “La sua carriera militare lo ha trasformato da ragazzo a uomo. Poi c’è stato l’incontro con Meghan Markle, grazie al quale è diventato un uomo migliore”. Smith ha anche sottolineato che le due spedizioni in Afghanistan sono state per Harry “una vera realizzazione”. In effetti il secondogenito di Lady Diana confessò alla BBC: “I dieci anni nei Blues and Royals sono stati importantissimi perché mi hanno tenuto fuori dai guai” e aggiunse: “La carriera militare mi permetteva di sfuggire ai riflettori, non oso pensare a dove sarei ora senza l’esercito”.
Un’esperienza di formazione, insomma. Terminata con il congedo nel 2015. L’incontro con la futura duchessa di Sussex arrivò dopo poco tempo. Sean Smith le dedica lodi e parole di ammirazione, descrivendola come “una donna concreta e con un grande carisma che ha colpito subito il principe. Con le sue differenti esperienze di vita lei ha portato all’interno della royal family qualcosa di inedito. Non si tratta di meglio o peggio rispetto agli altri membri di casa Windsor, è semplicemente diversa. E ora quella diversità manca”. Forse con Meghan Markle la famiglia reale ha perso un’occasione per modernizzarsi? Difficile rispondere. Probabilmente ci sono stati molti equivoci e troppi silenzi tra la duchessa e la royal family. Magari entrambe le parti hanno perso tante possibilità per chiarirsi, per scendere a compromessi e comprendersi. Non sarebbe tanto strano se la Megxit fosse una conseguenza di errori fatti da tutti, non solo da Harry e Meghan. Il problema, a questo punto, è riconoscerlo. Nonostante le voci, le indiscrezioni e il gossip di questi anni, Sean Smith è certo di una cosa: “Meghan non è la donna che in molti hanno dipinto. Spero che abbia modo e tempo per far cambiare idea”. Chissà se ha ragione.
Francesca Rossi, ilgiornale.it