Fabio Concato racconta le sue emozioni dopo aver vinto l’Ambrogino d’Oro 2020: il cantautore ha parlato anche dell’ipotesi di un duetto con Fedez.
Se c’è un milanese che avrebbe meritato di vincitrice l’Ambrogino d’Oro per meriti artistici e musicali, quello è Fabio Concato. Eppure, il cantautore 67enne non si aspettava un riconoscimento del genere nel 2020. Intervistato dal Corriere della Sera, l’artista ha confessato che sapeva di essere in lizza, ma che anche in passato lo era stato senza mai vincere e questa volta non ci aveva riposto
Grandi speranze. Invece, a sorpresa ha trionfato, ed è stata una grande gioia. Ecco il racconto delle sue sensazioni e l’apertura a un duetto con Fedez, a sua volta premiato in questo 2020.
Dopo aver condiviso l’Ambrogino d’Oro, Fabio Concato e Fedez potrebbero condividere anche una canzone? La risposta del cantautore milanese è per certi versi scontata: perché no? Intervistato dal Corriere della Sera, l’artista si è prima complimentato con i Ferragnez per la loro raccolta fondi a favore del San Raffaele: “Avere del denaro non significa necessariamente doverlo investire in un’operazione come quella fatta da loro, sono stati molto bravi e carini, si sono dati da fare, sono due brave persone”.
A quel punto, pensare a un featuring non è sembrato più così strano. E Concato si è rivelato piuttosto interessato: “Chi lo sa, magari potrebbe anche capitare… Se fosse una bella canzone non mi tirerei certo indietro. Assolutamente no… fatto salvo che interessi anche a lui“.
L’Ambrogino d’Oro è arrivato al cantautore di Domenica bestiale anche e soprattutto per essersi voluto spendere in prima persona con la sua arte nella lotta al Coronavirus. Una malattia che non sembra ci stia cambiando in meglio, e che continua a fare grande paura. Lo ha ammesso lo stesso Concato: “Sì, ho paura. Quindi cerco di essere più prudente possibile, anche perché ho 67 anni, come salute sono messo abbastanza bene, però visti i miei anni meglio starci attenti”.
L’artista ha quindi detto la sua sul lockdown, che in questa seconda fase non sembra più tanto stringente, e ha poi parlato di come la solidarietà che sembrava esserci durante la prima ondata si sia rivelata alla lunga solo di facciata: “Appena siamo stati di nuovo liberi ognuno ha ricominciato a farsi gli affari suoi e a non salutare nemmeno più il vicino. Non è colpa di nessuno ma di come vanno le cose in tutto il pianeta […] La speranza è che, nel tempo, dopo tutto quello che è accaduto, quelli che hanno il potere del mondo, riflettano per proporre un’economia diversa, un’ecologia diversa… insomma che abbiano imparato la lezione“. Una speranza che forse è destinata a rimanere tale. Ma già il fatto che ci sia è un pensiero che può darci forza.
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