Un ritorno tra i più attesi quello di Giuseppe Fiorello che riapproda su Rai1 con la nuova serie “Gli orologi del diavolo”, una storia di grande impatto emotivo tratta da una vicenda realmente accaduta e liberamente ispirata all’omonimo libro scritto da Gianfranco Franciosi e Federico Ruffo. Una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, prodotta da Roberto Sessa, in quattro serate su Rai1, in onda alle 21.25 con i primi due appuntamenti stasera e domani. Le vicende narrate ripercorrono quelle che hanno reso Gianfranco Franciosi (Marco Merani nella serie) un “eroe per caso”: il primo civile inserito a scopi investigativi in un contesto criminale. Una vita stravolta dagli eventi, passata dalla routine di abile meccanico a quella di uomo al servizio dello Stato infiltrato nel narcotraffico. Marco Merani, interpretato da Giuseppe Fiorello, è un motorista nautico bravissimo, ha un passato nelle gare off-shore e un presente da costruttore di barche alla foce del fiume Magra. Lo sanno tutti che è il migliore e lo sanno anche dei narcotrafficanti a cui farebbero comodo gommoni che corrono più delle motovedette dei carabinieri e della polizia. Marco mangia la foglia e chiede a Mario, suo amico poliziotto, come deve comportarsi. La polizia in verità sta seguendo questi narcotrafficanti da tempo senza grandi risultati così propone a Marco di collaborare con la giustizia per incastrare i boss di questo cartello spagnolo. “El mecanico”, suo malgrado, si ritrova a indossare i panni – senza esserlo – di un agente speciale sotto copertura che, costruendo e guidando barche dedite al traffico di droga, diventa punto di riferimento per il giovanissimo Aurelio, geniale e astuto boss dell’organizzazione il quale si affeziona a Marco come a un fratello. Un legame pericoloso come l’abbraccio di un serpente. E così la vita di Merani si sdoppia: è costretto a dire bugie ai suoi affetti, ai suoi operai e a invischiarsi in una spirale di continui compromessi. Marco fa il possibile per spiare i narcotrafficanti e rivelare tutto alla polizia, ma quando durante un’operazione in mare fra Italia e Spagna qualcosa va storto, Marco viene arrestato dalle forze dell’ordine francesi e incarcerato. È certo che la polizia italiana chiarisca la sua posizione e attende fiducioso la liberazione, ma nessuno dall’Italia rivendica la sua copertura. Ora è sotto scacco, il meccanico sa che se parla o dichiara la sua vera identità è un uomo morto e gli rimane una sola scelta: affrontare con coraggio l’inferno delle galere francesi. Marco trascorre otto mesi in prigione, in condizioni durissime e quando torna in Italia la sua reputazione è distrutta, la sua vita familiare è a pezzi e si sente tradito da chi non l’ha tutelato. Alla sua porta, però, torna a bussare Aurelio. Ha ancora bisogno di lui, del suo fratello italiano, che ha tenuto la bocca chiusa dietro le sbarre e che merita un premio, un ultimo viaggio, un ultimo carico che sistemerà tutto e tutti per sempre. Ma anche la polizia gli chiede un ultimo aiuto, un ultimo sacrificio, poi riceverà tutto il sostegno per ricominciare a vivere. Cosa farà Marco? Il meccanico sa che per uscire da questa trappola potrà contare solo sulle sue forze.
Ad affiancare Giuseppe Fiorello in questa fiction, un grande cast internazionale che vede Claudia Pandolfi nei panni di Alessia, la donna che saprà stare al fianco di Marco anche nei momenti più bui e difficili; Alvaro Cervantes nel ruolo dello spietato rampollo di una nota famiglia spagnola di trafficanti di droga, Aurelio Vizcaino; Nicole Grimaudo nelle vesti della moglie del protagonista; Fabrizio Ferracane è Mario, l’agente dello SCO e conoscente di Marco che farà da collegamento tra lui e la polizia; Carlos Librado che interpreta un uomo di Aurelio, Pablo Hernandez; Alicia Borrachero che dà il volto a Carmen Villa, il commissario spagnolo incaricato di seguire la parte iberica dell’indagine; Marco Leonardi, interpreta il personaggio di Jacopo Merani, il fratello minore di Marco ed ex tuffatore; Roberto Nobile è invece il padre di Marco e Jacopo, Antonio, un uomo ruvido e silenzioso; Ignasi Vidal ha il ruolo di Nerone, il braccio armato e uomo di fiducia di Aurelio, mentre Gea Dall’Orto porta in scena Joy Merani, la figlia adolescente di Marco. Alla regia Alessandro Angelini che racconta così le diverse anime del progetto: “Gli orologi del diavolo ha nel suo Dna almeno tre diversi generi: impegno civile, crime, sentimentale nel senso più vasto del termine, quello in cui gli affetti rappresentano il solo approdo sicuro in un’esistenza messa a soqquadro dagli eventi”.