Sono numerose le serie che, a partire da questo autunno e nel corso del prossimo anno, saranno disponibili sulle varie piattaforme.
In queste ore sono state presentate quelle targate Sky Original. Puntando su volti popolari del grande e piccolo schermo, i nuovi titoli di stagione sono accomunati, almeno sulla carta, da una libertà creativa che sembra non sottostare all’imperante politically correct dei nostri giorni. Sono molti, infatti, i prodotti di genere crime nati con l’idea di appassionare anche il pubblico internazionale.
Se sia il caso o meno di perseverare nella stesura di progetti che abbiano una ricaduta sociale diseducativa, sembra non interessare ai produttori. Il dubbio sulla pericolosità insita in alcune narrazioni che mitizzano la violenza e certi codici morali sui generis non sussiste, ucciso sul nascere dai grandi ascolti garantiti da Gomorra A e prodotti derivativi. La quinta e ultima stagione della celebre serie, girata tra Riga e Napoli, vedrà il ritorno di Marco D’Amore non solo dietro la macchina da presa della serie, ma anche accanto a Genny Savastano (Salvatore Esposito) nei panni di Ciro l’Immortale, uscito di scena alla fine della terza stagione. Per un titolo che arriva a conclusione dopo essere diventato un fenomeno mondiale, ne nascono infiniti altri che aspirano a emularne il successo con variazioni sul tema. Tra questi, a giudicare dalla sinossi, sembra esserci Il Re, con protagonista Luca Zingaretti nei panni dello spietato direttore di un carcere di frontiera che risponde a un’idea di giustizia tutta sua e spesso crudele. Certo, è il primo prison-drama italiano, ma siamo sicuri che non andrà a regalare tratti epici a nuove categorie di delinquenti?
Per fortuna all’orizzonte ci sono anche serie comedy dalla prevedibilità rassicurante come Ridatemi mia moglie, che vede Fabio De Luigi alle prese con l’ennesimo personaggio-fotocopia della sua carriera. L’attore, diretto non a caso dal regista di alcuni suoi successi cinematografici, Alessandro Genovesi, nell’adattamento italiano di una sit-com della Bbc, sarà un uomo lasciato dalla consorte proprio in occasione del quarantesimo compleanno di lei e che farà di tutto per riconquistarla.
Altri nomi celebri che si troveranno a essere il fulcro di un’intera serie sono Kasia Smutniak e Edoardo Pesce: la prima in Domina, saga al femminile, ambientata in un’antica Roma che guarda all’oggi, il secondo in CHRISTIAN, storia di un picchiatore di periferia che scopre di avere delle stimmate in grado di fare miracoli. Dallo storico e dal fantasy-mistico, si passa infine al racconto distopico tratto dal romanzo di Ammaniti, Anna, purtroppo a tratti profetico: narra di un virus che colpisce gli adulti e sembra risparmiare i bambini.
Se il giovane Pietro Castellitto è Totti in Speravo de mori’ prima, serie tv d’impronta sportiva, piena di filmati di repertorio e aneddoti, la veterana Anna Foglietta sarà la madre dello sfortunato bambino che nel 1981 cadde nel pozzo artesiano a Vermicino. Alfredino – Una storia italiana, però, a detta degli autori, permetterà agli italiani di elaborare un lutto ancora vivo nella memoria collettiva, senza ricorrere alla spettacolarizzazione del dolore e puntando invece su quanto di buono nato da quella disgrazia: la nascita di una protezione civile degna di questo nome.
Quanto sopra è lo spaccato di un ventaglio di proposte molto più ampio. Se saranno prodotti di qualità, però, ricordiamoci che i contenuti veicolati arriveranno più addentro al pubblico. Sicuri che sia sempre un bene?
Serena Nannelli, ilgiornale.it