“Nero è il colore, negro è la razza”. Fausto Leali ancora nella bufera

“Nero è il colore, negro è la razza”. Fausto Leali ancora nella bufera

È ancora polemica su Fausto Leali dopo le sue esternazioni sul fascismo e su Benito Mussolini.

In serata, infatti, il cantante si è addentrato in un altro discorso sdrucciolevole che rischia di riportarlo al centro dell’attenzione mediatica. I social si sono già scagliati contro di lui, stavolta colpevole di aver utilizzato la cosiddetta n-word all’interno della casa del Grande Fratello.


Il cantante si trovava in Casa a discutere con i suoi compagni di avventura, una situazione comune durante il reality. Nel gruppetto riunito nel grande soggiorno della Casa, oltre a Fausto Leali, c’erano anche Dennis Dosio, Patrizia de Blanck, Tommaso Zorzi, Adua Del Vesco ed Enock Barwuah. Proprio il fratello di Mario Balotelli è stato al centro della discussione, perché il fulcro del discorso è stato per diversi minuti il concetto di razza. Un argomento scivoloso che ha portato Fausto Leali a pronunciare la frase che è stata poi ripresa sui social con l’intento di attaccarlo: “Nero è il colore, negro è la razza”.

Poche parole, che sono bastate a scatenare un nuovo focolaio di accuse contro il cantante. I concorrenti all’interno della Casa si sono immediatamente resi conto di quanto detto da Fausto Leali, tanto che Tommaso Zorzi si è subito messo le mani nei capelli. L’influencer conosce molto bene le dinamiche dei social e ha capito che quella frase, detta in quel modo, avrebbe potuto far nascere un vespaio di polemiche, cosa che è puntualmente accaduta. Enock Barwuah ha ribattuto all’istante, invitando Fausto Leali a evitare l’utilizzo di certi termini all’interno della Casa per non lanciare messaggi fuorvianti ai giovanissimi in ascolto.


Dal suo punto di vista, invece, Fausto Leali ha provato a difendere la sua scelta di utilizzare certi termini, spiegando alle giovani leve delle Casa, poco più che ventenni, che per tanti anni, e fino a poco tempo fa, in Italia quello era un termine come un altro, utilizzato tranquillamente nel dialogo quotidiano. A tal proposito, il cantante ha portato come esempio uno dei suoi successi del passato, Angeli negri, prodotto nel 1999.

“Che nessuno mi venga a dire che sbaglio a incazzarmi, se le cose non le senti sulla tua pelle non lo puoi sapere. Io e la mia famiglia ci combattiamo su ‘ste cose qua, da sempre. Fuori avrei reagito malissimo, ho paura di come potrei reagire qua”, ha sbottato Enock Barwuah, secondo il quale Fausto Leali è stato razzista, motivo per cui è probabile che domani sarà la sua nomination.

Francesca Galici, ilgiornale.it

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