Altro che Che Guevara. Il più grande rimpianto di Jane Fonda è di non essere andata a letto con Marvin Gaye, malgrado lui glielo avesse proposto. A rivelarlo è stata proprio la stessa 82enne attrice nel corso di una sessione di «Domande e Risposte» con il New York Times, durante la quale ha anche parlato di alcuni degli uomini famosi che ha conosciuto nella sua vita, come appunto la leggenda del R&B. «Quando penso a un rimpianto, non penso al fatto di non aver mai fatto sesso con Che Guevara – ha detto la Fonda, rispondendo a un’insinuazione dell’intervistatrice Maureen Dowd – bensì a Marvin Gaye, lui è stato il mio grande rimpianto, perché voleva andare a letto con me, ma io non lo feci». E il motivo del rifiuto è presto spiegato. «A quel tempo ero sposata con Tom (Hayden, ndr) – ha continuato infatti l’attivista ambientale – e incontravo molti artisti per cercare di fare dei concerti per Tom e la donna che mi stava dando una mano a fare questa cosa mi presentò Marvin Gaye».
«Sexual Healing»
Che – per inciso – non ci provò con lei usando la frase «sexual healing», titolo di una delle sue canzoni più famose, anche se rimase talmente colpito dalla giovane Jane da tenere per anni una sua foto sul frigorifero, dettaglio che la Fonda ha scoperto però solo dopo la morte di Gaye, avvenuta nel 1984. A dir poco impietoso, invece, il giudizio sul tempo trascorso con Marlon Brando, con cui ha recitato nel film «La caccia» del 1966. «È stato deludente, ma era un grande attore», ha risposto infatti la Fonda, senza però spiegare se il riferimento fosse alle abilità di amante dell’attore. Conquiste mancate a parte, la vita sentimentale dell’attrice è stata comunque tutto fuorché monotona, come confermano i tre matrimoni (con Roger Vadim dal 1965 al 1973; con Hayden dal 1973 al 1990 e con Ted Turner dal 1991 al 2001) e la relazione di otto anni con il produttore Richard Perry, finita nel 2017.
Simona Marchetti, Corriere.it