«Non ho pagato il parcheggiatore, mi ha danneggiato l’auto»: lo sfogo di Marianna è virale

«Non ho pagato il parcheggiatore, mi ha danneggiato l’auto»: lo sfogo di Marianna è virale
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Rifiutarsi di pagare il parcheggiatore abusivo, e come ‘premio’ ricevere un bel danno alla macchina: è successo a Bari ad una ragazza, Marianna Panzarino, che ha poi postato un video su Facebook in cui racconta l’accaduto, lanciando un appello anche al sindaco della città per aumentare i controlli.

«Non è normale che sia normale», scrive nel suo post Marianna, che parla alla fine di quella che definisce «una bella serata passata con amici».

«Torniamo alla macchina e la troviamo danneggiata, perché non abbiamo pagato il “pizzo”», afferma. «Abbiamo chiamato i Carabinieri, quanto meno per rovinargli la piazza dato che sono ancora qui alle nostre spalle». «Dobbiamo anche ringraziarli per non averci forato le gomme – continua – queste persone si fanno pagare per proteggere le auto da loro stessi. Tu li paghi per non farti rompere la macchina». Un quarto d’ora dopo, delle forze dell’ordine nessuna traccia: «Ora li chiamerò per la terza volta, ma non ho grandi aspettative», dice Marianna.

Poco dopo, mentre guida la sua macchina per tornare a casa, la giovane racconta ancora di aver avuto una «lezione di diritto» dai Carabinieri, che l’avrebbero rimproverata per non aver telefonato nel momento in cui le erano stati chiesti i soldi, anche perché non poteva dimostrare che fossero stati proprio i “parcheggiatori” a farle il danno all’auto. Nulla di fatto insomma: i parcheggiatori hanno avuto la meglio.

IL POST DI MARIANNA – Nel suo post a corredo del video, scrive poi: «Non è normale arrivare in uno spazio qualunque della città adibito al parcheggio ed essere avvicinati da un uomo che non chiede, ma afferma “Un euro!”. Non deve chiedere perché per lui è prassi ricevere l’obolo. Per me invece non lo è e non accetto che lo sia. Non gli do alcun euro, e il suo sguardo è più che eloquente», le sue parole. «Come spiegare una minaccia così velata? Come dimostrarla? Impossibile, perché anche questa è prassi consolidata, una regola non scritta, non detta, ma che tutti conosciamo bene: “Non mi paghi? Ok, ma poi non è detto che ritrovi la macchina così come l’hai lasciata…”».

«Non serve dirlo. Lo sai già. E il fatto di saperlo ti carica di quella responsabilità per cui “Se tu non paghi, devi aspettartelo. È normale!”. Quindi alla fine, se ti danneggiano l’auto ti senti anche in colpa per non aver piegato la testa a cercare ‘due spicci’ e non aver accettato l’intimidazione di chi evidentemente si sente legittimato a delinquere. E la cosa più amara di tutte è la reazione delle forze dell’ordine, che sminuendo la questione con un paternalistico “Sa quante cose peggiori vediamo noi? Purtroppo funziona così”, coronano definitivamente l’isolamento del cittadino difronte alla sopraffazione del criminale», continua la ragazza nel suo post. 

«Quello che è accaduto ieri sera, accade ovviamente in tutte le città italiane: io ieri ero a Bari, al Molo S.Nicola, quindi qui cito Antonio Decaro perché spero che nemmeno per lui sia normale questa anormalità. Ma in generale, la mia riflessione va a tutte quelle storie di cittadini abbandonati a loro stessi, lasciati soli ad affrontare quelle malattie sociali che le istituzioni non riescono ad affrontare; va alle ingiustizie come quella alla Pecora Elettrica a Roma, non perché un graffio alla macchina sia paragonabile ad un incendio reiterato di una libreria – conclude la ragazza – ma perché la mentalità che ne è alla base è la stessa strisciante, arrogante, invisibile, eppure tangibile e inarrestabile. No. Non è normale che sia normale».


Domenico Zurlo, Leggo.it

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