L’attrice ha pubblicato su Instagram una foto di sé bambina, ricordando come a otto anni volesse diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti d’America. «Qualcuno dei miei compagni rise, ma la mia maestra disse: “Sarò la prima a votare per te”»
Il viso è quello sorridente di una bimba mora, ritratta composta per l’annuario scolastico. Ha gli occhi piccoli, socchiusi al punto che riconoscerne il colore è pressoché impossibile. Chi sarebbe diventata, ancora, non poteva saperlo. Quasi, non poteva sognarlo. Ché la bambina elegante, con il vestitino bianco e i capelli raccolti, non aveva alcuna velleità di attrice.
«Questa mattina, mi sono svegliata ripensando ad un momento preciso della mia infanzia», ha scritto su Instagram Reese Witherspoon, pubblicando la foto di sé bambina.
«In terza elementare, la maestra ci chiese chi volessimo essere una volta cresciuti, io alzai la mano e dissi: “Voglio essere la prima presidente donna degli Stati Uniti d’America”. Qualcuno dei miei compagni rise, ma la maestra mi guardò negli occhi e disse: “Sarò la prima persona a votare per te, Reese”», ha raccontato l’attrice, spiegando come oggi «I miei pensieri siano con le donne del nostro Paese, specialmente quelle nere e mulatte. Donne che hanno visto le proprie madri tenere insieme le proprie famiglie, le proprie comunità, le proprie città e gli stati. Ora, sapete che voi tutte potete lavorare duramente, dedicare la vostra vita alla cosa pubblica e utilizzare ogni vostro giorno per aiutare gli altri. Ora, sapete che potete essere protagoniste straordinarie di un’ascesa che vi porti ad essere nominate vicepresidente degli Stati Uniti d’America. Oggi, si è scritta la storia», ha scritto ancora Reese Witherspoon, dedicando un hashtag a Kamala Harris e uno alla promessa di «guardarle le spalle».
Claudia Casiraghi, Vanityfair.it