La compagnia ha deciso di destinare il live action di Mulan alla piattaforma dal 4 settembre in streaming (ma non in abbonamento, bensì al prezzo di 29.99 dollari) con il film al cinema solo in quei paesi dove non c’è ancora Disney Plus. Il CEO di Disney commenta cauto: “Stiamo guardando a Mulan come una tantum invece di dire che c’è un nuovo modello di business al quale stiamo prestano molta attenzione”.
Un altro colpo di scena in casa Disney, che continua a fare i conti, come tutti i colossi del mercato e non solo, con gli effetti del coronavirus. Dopo vari rinvii del debutto in sala, l’azienda ha infatti deciso di destinare uno dei prodotti di punta della stagione come il live action di Mulan alla piattaforma Disney Plus a partire dal 4 settembre.
La decisione della compagnia è da leggere nell’ottica di una strategia che provi a contenere le perdite e a lanciare definitivamente la piattaforma arrivata sul mercato nei mesi scorsi, anche per testare quanto gli utenti siano disposti a pagare per un contenuto originale da vedere in streaming. Sì perché Mulan non sarà incluso nel prezzo abituale di abbonamento di 6.99 dollari al mese, ma in versione on demand e avrà un prezzo a parte per il noleggio di 29.99 dollari.
Questo per i paesi in cui Disney Plus è già arrivata. Lì dove questo non è ancora accaduto, saranno appunto i cinema a compensare questa mancanza e il film verrà destinato alla proiezione in sala.
La pandemia ha comportato non pochi stravolgimenti in casa Disney, con la compagnia costretta a stravolgere in modo radicale i propri piani negli ultimi mesi, a cominciare dalle date di lancio dei suoi film. L’esperimento di Mulan potrebbe rappresentare la puntata zero di una strategia che, se redditizia, finirebbe per stravolgere in modo quasi irreversibile il destina delle sale. Se è un colosso a scegliere di provare una strada di questo tipo, evidentemente costretto dalle circostanze attuali, allora ci troviamo di fronte a un potenziale anno zero per la storia dell’audiovisivo. Il CEO di Disney Bob Chapek resta cauto e commenta così l’operazione fatta con Mulan:
“Stiamo guardando a Mulan come una tantum invece di dire che c’è un nuovo modello di business al quale stiamo prestano molta attenzione.”
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