Diventare padre e innamorarsi di Rai YoYo: il servizio pubblico lo vedi nel momento del bisogno

Diventare padre e innamorarsi di Rai YoYo: il servizio pubblico lo vedi nel momento del bisogno

Sono diventato padre e ho scoperto l’importanza che riveste Rai YoYo all’interno della grande offerta Rai. Il canale 43 del digitale terreste è adesso il nostro canale di riferimento, il corrispettivo del tasto «uno» del telecomando. Programmi con una duplice lettura – utili per la crescita dei piccoli e dei loro genitori – e produzioni originali di assoluto livello, come quelle di Armando Traverso e di Oreste Castagna. Perché è «servizio pubblico» quando ti accorgi di averne bisogno e, molto semplicemente, «lui» è già lì ad aspettarti.

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Sono diventato padre e ho scoperto l’importanza che riveste Rai YoYo all’interno del servizio pubblico. Negli ultimi due mesi, da quando la piccola è cresciuta un po’, il canale 43 del digitale terreste è diventato un canale di riferimento, il corrispettivo del tasto «uno» del telecomando. L’offerta editoriale di Rai YoYo, che è l’unico canale per l’infanzia gratuito e senza pubblicità, è di livello assoluto.

D’altronde, il servizio pubblico lo vedi nel momento del bisogno. Averlo scoperto in questo momento (non adesso, sono padre da un po’) fa capire l’attenzione che c’è nel coprire e soddisfare le esigenze di tante famiglie. Nulla è per caso e spesso viene superficialmente dato per scontato. Ma l’espressione del servizio pubblico è anche e soprattutto questa.

In casa mia non si fa più a meno, tanto per cominciare a fare qualche esempio, di Bing. Il coniglietto accompagnato dal suo mentore Flop, un pupazzo di pezza, suo tutore, in ogni puntata si ritrova a misurarsi con sfide quotidiane più grandi di lui e  impara a superarle. In compagnia dei suoi amici – SulaPandoCoco e il piccolo Charlie, tutti accompagnati da un pupazzo tutore – Bing ha un duplice livello di lettura, diventando utile anche per i genitori nello scegliere il modo giusto per affrontare e risolvere i tanti problemi quotidiani che si pone un bambino. Situazioni di vita reale che alla fine si chiudono sempre con lo stesso tormentone: …è una cosa da Bing! 

Non ha certo bisogno di presentazioni Masha e Orso, che durante l’emergenza Coronavirus si è arricchito di un nuovo appuntamento: Le canzoni di Masha. L’impertinente piccolina spazia nelle musiche tradizionali dei vari Paesi del mondo (c’è anche una puntata sull’Italia, un po’ stereotipata per la verità, ma tant’è) con le solite licenze poetiche, così come avveniva nello spin-off I racconti di Masha

Tra gli altri cartoni che, dalla mia esperirenza, è opportuno menzionare: i 44 Gatti, che hanno il pregio di intrattenere mettendo i bambini subito a contatto con la grande tradizione del coro dell’Antoniano. La Pimpa di Altan, inossidabile. E Zafari, un cartone animato che aiuta i bambini a celebrare le differenze e quindi a combattere le discriminazioni. Nel mondo di Zafari, un elefantino zebrato, ci sono una giraffa blu con la coda di pavone, una scimmia con le piume di pinguino, un’altra con le piume di pappagallo, un rinoceronte-babbuino, un leone rosa che ha le sembianze di un fenicottero e un coccodrillo che ha la pelliccia di un tamarino.

E poi ci sono le produzioni italiane originali, il vero fiore all’occhiello del canale. Temi attuali con grande attenzione all’inclusione. Programmi anche informativi con uno storico giornalista del servizio pubblico, da sempre legato alla televisione dei ragazzi: Armando Traverso. Nelle giornate del coronavirus con il suo “Diario di casa” ha provato a spiegare il difficile momento ai più piccoli, sempre interagendo con esercizi e consigli e rispondendo alle domande di tanti, inviate via social, in video come in mail. Attualmente c’è in onda “Diario delle vacanze”, orientato su come trascorrere le vacanze in sicurezza. Con Oreste Castagna, storica voce di Dodò dell’Albero Azzurro, tutti i giorni c’è Bumbi, un programma interattivo per i bimbi dai 18 ai 36 mesi nel quale in un luogo immaginario c’è Oreste il cantastorie, il pupazzo Bumbi e le due bambine Alessia e Chiara che raccontano storie e ballano insieme ai bambini più piccoli.

Vedere mia figlia interagire con tutti questi grandi protagonisti della tv per i più piccoli, vederla crescere e imparare un saluto particolare, riconoscere le note di una canzone (appena parte la sigla di Bing, inizia a correre a braccia aperte proprio come fanno i protagonisti in tv) e iniziare a distinguere il mondo fuori anche attraverso la tv, mi suggerisce che spesso, quando parliamo di servizio pubblico, ci concentriamo troppo sulle stelle con i riflettori puntati quando dovremo iniziare a considerare anche il resto dell’offerta nel suo complesso. Come detto in apertura, è servizio pubblico quando ti accorgi di averne bisogno e, molto semplicemente, «lui» è già lì ad aspettarti.

Tv.fanpage.it

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