Il celebre divulgatore scientifico sta per tornare: 91 anni, riservato e privo di vizi, è sempre stato schivo sui sentimenti. «Nel nostro dialetto non esiste il verbo “amare”: usiamo vorej bin, voler bene»
Piero Angela, il divulgatore scientifico patrimonio della nostra tv (e non solo), torna con Superquark dal 15 luglio. Novantuno anni compiuti lo scorso dicembre, piemontese, due figli (Alberto, splendido divulgatore sulle sue orme, e Christine), riservato, dallo humor garbato e privo di vizi («Ho smesso di fumare nel ’69, sono astemio, non ho mai fatto uso di droghe, non sono vanitoso»), è uno dei volti tv più amati d’Italia, lui che di tv ne ha sempre guardata pochissima.
Al suo fianco c’è sempre stata Margherita Pastore, sposata nel 1955. Lui all’epoca era un pianista jazz, lei una ballerina della Scala. È stato un colpo di fulmine, si sono piaciuti all’istante. Lei, da sempre lontano da riflettori e gossip, ha seguito il marito a Parigi, dove ha iniziato la sua carriera da giornalista, e proprio a Parigi è nato anche Alberto. «Mia moglie mi ha aiutato molto. È più di metà del mio successo», ha raccontato Angela a Oggi, «Ha rinunciato alla carriera e portato pazienza per le mie assenze. Mi ha seguito in tutte le mie peregrinazioni. Ha tirato su due figli magnifici».
Lui, da piemontese, ha ammesso di essere sempre stato schivo sui sentimenti: «Nel nostro dialetto non esiste il verbo “amare”: usiamo vorej bin, voler bene. E non esiste neppure la parola bacio: diciamo basin, bacino. Se vale, se questo mi “salva”, le ho detto tante volte: T’veuj bin, ti voglio bene». Lo si perdona, ovviamente.
Vanityfair