Il cantante replica a due donne che sui social raccontavano di presunti stupri avvenuti tra 2014 e il 2015: «Solitamente non rispondo ai rumors, ma queste sono questioni serie». E pubblica foto di fatture e scontrini che dimostrano la sua estraneità ai fatti
Seppur non sia solito alimentare le tantissime indiscrezioni social che circolano quotidianamente sul suo conto, stavolta Justin Bieber ha deciso di scendere in campo e smentire con forza le gravi calunnie che nelle ultime ore gli sono piovute addosso. Il cantante canadese, infatti, è stato accusato da due donne – tali Danielle e Kadi, profili subito rimossi – di presunti stupri risalenti al 2014 e al 2015.
«Normalmente non mi occupo delle voci che circolano sul web, ma dopo aver parlato con mia moglie e il mio agente ho deciso di affrontare la questione», scrive su Twitter. «I rumors sono rumors, ma l’abuso sessuale è una cosa seria. Quindi ci tengo a precisare che non c’è nulla di vero in quelle storie. E, per rispetto delle vittime di simili episodi, ho recuperato anche le prove che lo dimostrano».
Rumors are rumors but sexual abuse is something I don’t take lightly. I wanted to speak out right away but out of respect to so many victims who deal with these issues daily I wanted to make sure I gathered the facts before I made any statement.
In uno dei racconti, entrambi dettagliati, si faceva riferimento ad un hotel di Austin, in Texas, dove la notte del 9 marzo 2014 sarebbe ad andato in scena l’episodio di violenza: «Ero lì, non riuscivo a dire una parola, il mio corpo era come privo di sensi», si leggeva nel tweet che alcuni utenti hanno salvato con uno screenshot. «Justin mi disse di stare zitta altrimenti sarei finita in guai legali».
La replica di Bieber è però ancora più puntuale: «Quel giorno ero ad Austin per un concerto, ma con me c’era anche la mia fidanzata dell’epoca, Selena Gomez, e non abbiamo alloggiato in quell’albergo», spiega ancora. Allegando pure una serie di fatture e ricevute fiscali che testimoniano la sua estraneità ai fatti. «Abbiamo soggiornato con degli amici in un Airbnb della città, ecco le prove».
«Ogni denuncia di abuso sessuale dovrebbe essere presa molto sul serio», conclude Justin. «Per questo ho deciso di rispondere documentando la mia versione e ora lavorerò con Twitter e le autorità per intraprendere azioni legali in merito».
VanityFair