Giffoni ricomincia da quattro. La rassegna, giunta all’edizione numero 50, cambia forma, adeguandosi alle condizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Arene allestite ad hoc, tamponi per i giurati, distanziamento, misure precauzionali. E nessun concerto dal vivo. Non più, come tradizione, l’invasione della piccola cittadina campana a metà luglio da parte di migliaia di giovanissimi giurati ma un’articolazione in quattro momenti, come ha spiegato il direttore e fondatore Claudio Gubitosi. Dal 18 al 22 agosto si terrà il programma riservato ai ragazzi delle Generator +16 e +18: 305 giurati a Giffoni (ma provenienti dalla regione, non più da tutto il mondo, e ospitati in hotel e non case private) e 1300 distribuiti in una quarantina di «hub» italiani e internazionali, da Milano al Canada. Dal 25 al 29 agosto sarà quindi di scena la sezione Generator +13 con la stessa modalità. Mentre ai giurati più piccoli sono riservati gli eventi ideati per tutto l’autunno, tra settembre e novembre e la finestra natalizia dal 26 al 30 dicembre per le giurie +6 e +10, con 1500 bambini e bambine distribuiti nei cinque giorni della rassegna.
Ospiti, da Castellitto a Porcaroli
«Volevo dare un segno forte di esistenza e resistenza, in totale sicurezza — ha spiegato Gubitosi — Una forte botta di fiducia contro una depressione che ci fa paura». Confida nel sostegno degli ospiti, che tradizionalmente animano gli incontri con i giovani. Alcuni hanno già aderito, come Erri De Luca, Sergio Castellitto, Raoul Bova, Valentina Bellé e Benedetta Porcaroli. Impossibile contare, invece, sulla presenza fisica di star internazionali. Ce ne saranno, assicura il direttore, almeno cinque, presenti virtualmente, per altrettante masterclass: «Non posso ancora fare nomi. Presto sveleremo anche i titoli delle anteprime che avremo». In quanto ai 6500 ragazzi, italiani e stranieri, già selezionati come giurati per l’edizione del 2020, l’appuntamento è per il 2021, per un’edizione già ribattezzata «Giffoni 50 plus».
Stefania Ulivi, corriere.it