Pensate a una lista di film cult, con un protagonista talmente iconico da aver reso immortale l’attore che lo ha interpretato. Pensate a pellicole con battute così monumentali da essere entrate ormai nell’uso comune. Pensate alle loro colonne sonore, evocative al punto che, ogni volta che ne ascoltiamo un brano, automaticamente riportiamo alla memoria questa o quella scena del film.
Compie 20 anni in questi giorni proprio uno di questi film. Stiamo parlando de “Il Gladiatore” di Ridley Scott, in onda questa sera in prima serata su Canale 5.
Il kolossal, ambientato nell’anno 180 d.C., racconta la parabola discendente del generale Romano Massimo Decimo Meridio, interpretato da un Russel Crowe in stato di grazia. Da valoroso condottiero dell’esercito romano, in seguito alla morte dell’imperatore Marco Aurelio, Massimo cade in disgrazia, vittima della perfidia del successore Commodo, interpretato da un altrettanto bravo Joaquin Phoenix. Decaduto allo stato di schiavo, il generale cercherà riscatto e vendetta diventando gladiatore e adottando un nome nuovo: Hispanico.
Cinque premi Oscar (tra cui miglior film e miglior attore protagonista) e oltre 470 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo per “Il Gladiatore”, che vanta anche una colonna sonora da record, realizzata dal celebre compositore Hans Zimmer e dalla cantante Lisa Gerrard.
Forse non tutti sanno che la storia raccontata nel film si ispira al romanzo del 1958 dello scrittore Daniel Pratt Mannix “Thoose about to die” e la sceneggiatura è opera di David Franzoni, già autore degli script di “Amistad” e “Jumpin Jack Flash” per Steven Spielberg e che con questo film ha ottenuto il suo primo Oscar.
Prima e unica statuetta conquistata grazie alla pellicola anche per l’attore neozelandese Russel Crowe, che nel film ci ha voluto mettere del suo, non solo con un’interpretazione appassionata, ma anche in alcune scelte di sceneggiatura. Pare sia sua infatti la volontà di chiamare il suo personaggio Hispanico e non Narciso, come previsto nel libro di Mannix.