Non sarebbe una semplice separazione, ma una «guerra» combattuta a mezzo di cause e ordinanze d’urgenza quella in corso tra la gemella di Hollywood e il fratellastro di Nicolas Sarkozy. Insieme dal 2012, i due sarebbero ormai arrivati al capolinea
Una lezione ci ha impartito Mary-Kate Olsen: nella stasi dovuta al coronavirus, dove poco è necessario, lo status individuale non ha alcuna rilevanza. Non negli Stati Uniti d’America, almeno. L’attrice, che insieme alla gemella Ashley è impiegata come stilista di The Row, non ha potuto nulla per accelerare il proprio divorzio. Mary-Kate Olsen, da otto anni legata al banchiere francese Olivier Sarkozy, ha cercato di ottenerne la separazione legale il 17 aprile scorso, quando, nel mezzo di una pandemia che ha messo in ginocchio l’intero mondo, ha presentato istanza al Tribunale di New York.
Credeva di cavarsela in fretta. Qualche firma, un sopraggiunto accordo. Invece, l’ex enfant prodige del cinema statunitense ha dovuto venire a patti con l’impossibilità, dichiarata, di divorziare ai tempi del Covid-19. Il Tribunale di New York, a Mary-Kate Olsen, ha notificato il proprio diniego. Separarsi non è necessario, non davanti ad un’emergenza sanitaria di portata globale. L’attrice, trentatreenne, si è vista costretta a rimanere là dove è stata negli ultimi cinque anni, nell’appartamento vicino a Gramercy Park, nel mezzo dell’East Village.
Peccato, però, che il marito francese, fratellastro del fu presidente Nicolas Sarkozy, abbia, ad insaputa della moglie, deciso di non pagare l’affitto del suddetto appartamento. Mary-Kate Olsen, dunque, insieme al rifiuto del Tribunale di New York si è vista recapitare un avviso di sfratto, davanti al quale niente ha potuto se non tentare un provvedimento di emergenza. L’attrice, in cui soccorso è corsa la gemella Ashley, ha chiesto alla Corte un’ordinanza d’urgenza. «Mio marito sta cercando di cacciarmi di casa. Lo ha fatto decidendo arbitrariamente e senza che io ne fossi a conoscenza di interrompere il nostro contratto di affitto», si è letto in un documento riportato da People. «Sono molto preoccupata per il fatto che mio marito possa decidere di dilapidare, utilizzare e/o secretare non solo gli effetti miei personali, annoverati nella separazione dei beni, ma l’insieme di proprietà materiali condivise e custodite nell’appartamento di Gramercy», avrebbe scritto la Olsen al Tribunale di New York, giustificando così la richiesta di un provvedimento di emergenza.
«Quest’ordinanza è un’emergenza perché mio marito sta cercando di cacciarmi di casa. Dovrei andarmene il 18 maggio 2020, nel mezzo di una New York congelata dal Covid-19. Sono terrorizzata dal fatto che mio marito stia cercando di privarmi della casa in cui abbiamo vissuto. E sono pietrificata dalla consapevolezza che, se riuscisse nell’impresa, mi priverebbe non solo di una casa, ma dei miei beni materiali», avrebbe concluso la gemella di Hollywood, restituendo l’immagine di una relazione ormai misera, dove le parole e gli scambi umani sono stati sostituiti da biechi provvedimenti legali e tristi atti che sanno di «vendetta».
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