Rai5, stasera andrà in onda “Art Night”

Rai5, stasera andrà in onda “Art Night”

Una riflessione sul rapporto tra arte e natura: la propone “Art Night”, il programma di Silvia De Felice, Alessio Aversa e Marta Santella, con la regia di Andrea Montemaggiori, in onda venerdì 24 aprile alle 21.15 su Rai5. Ad aprire la serata è il documentario “Earth/Art” di Monica Taburchi, prodotto da Rai Cultura. A seguire il documentario di Marco Odetto “Pinuccio Sciola”, produzione originale Rai realizzata grazie ai preziosi materiali delle Teche che danno voce all’artista scomparso nel 2016. “Earth/Art”, titolo che gioca sulla fusione delle parole “terra” e “arte”, spiega come gli artisti contemporanei, attraverso la ricerca e le opere che li rappresentano, si pongono di fronte alla questione dei cambiamenti climatici. Il racconto è corale, senza intermediari, reso direttamente dai protagonisti, con interviste originali. Tra gli artisti che intervengono, ci sono quelli transgenerazionali come Michelangelo Pistoletto o Christo; i giovani che usano anche il linguaggio del murale come Pejac (spagnolo) o Iena Cruz (italiano); i designer tecnologici come Alper Dostal (austriaco), Studio Roosegaarde (olandese) o gruppo Accurat (tutto il mondo); i veri ecologisti come Olafur Eliasson (danese); quelli che pensano a soluzioni di paesaggio misto, come Eugenio Tibaldi; chi studia l’ambiente in rapporto alle persone, come Elena Mazzi o Amar Kanwar (indiano); e chi con il sorriso infrange la legge, come i Guerrilla Gardening. Artisti che ci hanno allertato sui cambiamenti climatici ben prima che diventasse “il tema” sulla bocca di tutti e che oggi tentano, attraverso le loro opere, di proporre delle soluzioni. A seguire il documentario sull’artista Pinuccio Sciola, nella foto, scomparso nel 2016. Firmato da Marco Odetto, attraverso materiali delle Teche Rai il filmato ricostruisce l’attività dello scultore noto come l’artista delle “pietre sonore”, ovvero sculture in basalto o calcare capaci di risuonare una volta lucidate e incise. Suoni molto strutturati, che variano in base alla densità della pietra e all’incisione, che ricordano il vetro, il metallo, il legno e perfino la voce umana. Il risultato è magico: far parlare con i suoni un materiale muto. 

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