L’attrice sta vivendo l’isolamento domiciliare per il coronavirus insieme ai figli, Apple e Moses, e al nuovo marito, Brad Falchuk, con il quale si è rivolta a un «consulente sessuale» per risolvere alcuni problemi: ecco i pro e i contro della convivenza forzata
La quarantena fa bene o fa male al rapporto di coppia? La premessa doverosa è che – ovviamente – non esiste una risposta univoca. Gwyneth Paltrow però, in un video social insieme all’esperta Michaela Boehm, ha cercato di scandagliare il più possibile la questione, spargendo sul tavolo anche i problemi che – negli ultimi giorni – stanno mettendo a dura prova la sua relazione con Brad Falchuk.
«Tensioni familiari» e «frustrazioni sessuali» sono infatti le curve dei problemi standard di ogni coppia, che in una situazione assurda come l’isolamento domiciliare assumono traiettorie inedite. A maggior ragione per l’attrice americana che, appena un anno fa, aveva rivelato di vivere con il partner quattro giorni a settimana e questo – secondo lei – era il segreto per un matrimonio duraturo.
Tralasciando questa affermazione dal sapore provocatorio (che sottintende che ogni coppia abbia almeno due case), una convivenza forzata h24 rischia comunque di creare frizioni insolite all’interno di ogni relazione. D’altronde nessuno – prima di oggi – aveva mai vissuto così tanto tempo al fianco del partner. Mattina, pomeriggio, sera, notte, senza soluzione di continuità, magari in spazi piccoli.
Così, mentre i media cinesi raccontano di un boom di divorzi al termine della quarantena, i social ironizzano invece su una possibile esplosione di nascite tra nove mesi: «C’è chi sente il bisogno di fare sesso più spesso», spiega la intimacy teacher, «altri invece reagiscono in maniera opposta, allontanandosi dal partner, perché si sentono meno attraenti. È necessario trovare un proprio equilibrio».
D’altronde, come ricorda Gwyneth, in una simile situazione il calo del desiderio e la mancanza di privacy possono creare un pericoloso cortocircuito: «Siamo tutti in casa, anche Apple che solitamente è super social, e quindi è normale che si creino tensioni». Dobbiamo abituarci ad un nuovo livello di prossimità, ritagliandoci comunque un proprio spazio. E filtrare l’angoscia che ci arriva dall’esterno.
Nonostante ognuno risponda alla paura in maniera diversa, la persona che abbiamo vicino è preferibile vederla come un alleato e non come un nemico. E quando la noia prenderà il sopravvento sulla paura – consiglia l’esperta Boehm – «bisognerà interagire con i nostri sensi, godendo di piccole cose, per esempio una tazza di té. Senza smettere di prendersi cura di sé, perché la bellezza non è frivola».
«Mettersi semplicemente un bel vestito può essere di grande aiuto». Sia per noi, che per il nostro rapporto.
Vanityfair.it