“Una mamma che sprona, protegge e aiuta i suoi figli, diventando parte attiva nel permettergli di realizzare un bellissimo incantesimo”. Così Sabrina Ferilli, descrive il personaggio di Laurel, che doppia nell’adventure fantasy animato in Cgi “Onward – Oltre la magia” di Dan Scanlon, che arriverà nelle sale il 16 aprile e non più il 5 marzo come programmato inizialmente. Il film è ambientato in un mondo fantastico ‘urbano’ e contemporaneo che ha un po’ dimenticato la propria magia, popolato da creature come orchi, unicorni centauri, maghi, streghe, stregoni e spiritelli.
Protagonisti della storia sono due elfi adolescenti, il sedicenne Ian e il fratello maggiore, la ‘testa calda’ Barley, che si lanciano in un’avventura per completare l’incantesimo grazie al quale possono riavere per un giorno con loro il padre, morto anni prima. Il genitore inizialmente riportato nel loro mondo solo per metà (dalla cintola in giù) compie con i figli un viaggio on the road che varia fra i generi, citando capisaldi come Dungeons and Dragons, I predatori dell’Arca perduta, i Goonies e Harry Potter ma anche una commedia irriverente come Weekend con il morto, senza dimenticare la commozione.
Tra i doppiatori italiani, anche Fabio Volo (voce del padre di Ian e Barley) , Favij (uno spiritello) j, David Parenzo ( un cameriere) e Raul Cremona (un apprendista stregone). Il film, che ha debuttato al Festival di Berlino, è già epocale perché include il primo personaggio animato Lgbtq in un lungometraggio Pixar/Disney: è la poliziotta ciclope Specter, che in una scena parla della figlia della sua compagna. “Abbiamo voluto che i mondi che creavamo fossero estremamente realistici e rappresentassero tutte le diversità – spiega Scanlon, già regista per la Pixar di Monsters University -. Non posso dire quello che succederà in futuro (rispetto a nuovo personaggi Lgbtq in casa Pixar /Disney, ndr) ma qui volevamo rispecchiare la realtà”. Il regista è profondamente legato a Onward perché viene da un suo elemento autobiografico: “Ho perso mio padre quando avevo un anno e mio fratello quando ne aveva tre. Ci siamo sempre chiesti come sarebbe stata una giornata con lui e così è nato il film”. Qui “si parla di sostegno reciproco, di persone che nella nostra vita hanno fatto di tutto per aiutarci a diventare quello che siamo oggi, come fratelli, sorelle, un insegnante o i genitori. Questo film è modo per ringraziarli”. Poi Onward “cerca di far capire come sia possibile trovare la fiducia in se stessi, tirare fuori la propria magia, anche prendendosi dei rischi, cercando l’appoggio di chi vi sta vicino”.
Sabrina Ferilli, che era già stata doppiatrice per la Pixar in Cars e Cars 2, ama in particolare Onward “perché ha una trama più matura, porta i ragazzini in un gioco di riflessioni inedite. Aiuta a far capire che non serve sempre guardare oltre per cercare ciò di cui abbiamo bisogno e che spesso sono state proprio le persone vicine a ricoprire per noi quei ruoli che pensiamo ci siano mancati”. Anche Fabio Volo, che fra gli altri, era voce di Po nella saga Dreamworks di Kung Fu Panda, è stato particolarmente toccato dal ruolo del padre nel film, anche perché “ho anch’io due figli maschi…. Spero però non diventi autobiografico – aggiunge sorridendo – visto che faccio il padre morto”. E’ una storia “che tratta il desiderio di ognuno di noi di rivedere una persona che non c’è più”. Poi “c’è il primo personaggio omosessuale che entra nelle storie dei bambini quindi è un film bello dal punto di vista umano e emotivo, ma anche dal punto di vista sociale”. La webstar Favij, figlio unico, spiega che “non mi è mai mancato così tanto un fratello come dopo aver visto Onward” e sul finale “ho pianto tantissimo, singhiozzavo”. La Pixar creata da John Lasseter, che ha lasciato la società nel 2018 dopo essere stato coinvolto negli scandali del #metoo, quest’anno tornerà nelle sale anche con un secondo film di grande impatto emotivo, Soul: “Continuiamo ad essere artisti che si supportano sempre a vicenda – dice Scanlon – pronti a imparare l’uno dall’altro, vedrete ancora molte voci e storie nuove e strane”.
Francesca Pierleoni, ANSA