Dal 21 marzo nuovo itinerario nel mondo del grande poeta
Dal 21 marzo sarà possibile ‘immergersi’ ne Le Ricordanze: Casa Leopardi ha deciso di aprire al pubblico parte del piano nobile e degli appartamenti privati abitati dal poeta da giovane, inaccessibili da oltre 200 anni. Si potrà visitare la camera da letto e la finestra da cui Giacomo Leopardi osservava la luna e le “Vaghe stelle dell’Orsa”, il salottino dove si intratteneva con i fratelli Carlo e Paolina, il giardino posteriore da cui vedeva i ‘Monti Azzurri’, cioè i Sibillini, ma anche i saloni di rappresentanza di Palazzo Leopardi, la galleria con le sue collezioni d’arte, una parte del piano nobile.
Sono i luoghi della quotidianità di Leopardi, dei ricordi più intimi e anche dei primi amori: Teresa Fattorini, figlia del cocchiere e ispiratrice di Silvia, e Gertrude Cassi Lazzari, una lontana cugina di Pesaro, a cui è dedicato Il primo amore. Gli spazi recuperati con un accurato restauro, eseguito con la supervisione della Soprintendenza, vanno a comporre un nuovo itinerario di visita, intitolato ‘Ove abitai fanciullo’, un nuovo viaggio alla scoperta del mondo interiore del poeta, alimentato da ricordi, sogni e impressioni legati al ‘natio borgo selvaggio’ con cui per altro Giacomo ebbe un rapporto conflittuale.
Il percorso conduce a quelle che in casa sono sempre state chiamate “Brecce”. Il conte Monaldo Leopardi fece costruire queste camere fra i due giardini, quello di ponente e quello di levante, per lasciare ai figli ormai adolescenti indipendenza e intimità. L’infilata delle tre stanze è stata completamente restaurata, riportando alla luce gli originali decori pittorici. A volere il restauro e l’apertura degli ambienti privati è stato il conte Vanni Leopardi, morto lo scorso autunno, infaticabile ‘ambasciatore’ della figura e dell’opera di Leopardi. “Per la nostra famiglia è un momento importante – dice la figlia Olimpia Leopardi, che ha raccolto il testimone del padre – e mi auguro possa esserlo anche per tutti coloro che hanno Giacomo nel cuore. Un sogno che si avvera per i tanti che, negli anni, si sono emozionati visitando la Biblioteca e che, da oggi, potranno finalmente vivere in prima persona le suggestioni che toccarono l’animo del giovane Leopardi”.
Il nuovo percorso corona un progetto ventennale di ampliamento dell’accesso ai luoghi leopardiani che ha gradatamente trasformato Casa Leopardi in un vero e proprio complesso museale. Oltre alla celebre Biblioteca, da sempre aperta al pubblico, ci sono il rinnovato Museo Leopardi, che ripercorre la vita di Giacomo attraverso i suoi oggetti, ‘Io nel pensier mi fingo’, un viaggio virtuale nel suo immaginario poetico e ‘Con gli occhi di Silvia’, la casa abitata da Teresa Fattorini. Ma tutta Recanati è ormai una full immersion leopardiana: tra edifici storici, chiese e luoghi legati alla poetica di Giacomo, c’è anche a poche decine di metri da Palazzo Leopardi, il Centro Nazionale di Studi Leopardi, da cui parte un percorso multimediale dedicato a L’Infinito, il testo poetico più famoso della lingua italiana.
Ansa.it