L’ex campione di basket aveva iniziato a spostarsi in volo all’epoca dei Lakers, per non perdere nemmeno una recita delle figlie. Lui e la moglie, fa sapere però un amico comune, avevano un accordo: «Non sarebbero mai saliti a bordo dello stesso elicottero»
Kobe Bryant da diversi anni usava gli elicotteri per spostarsi tra un’area e l’altra della sempre molto trafficata Los Angeles. Gli sembrava il modo perfetto, aveva rivelato in un’intervista datata 2018, per conciliare gli impegni della sua vita sportiva con i ritmi di quella familiare. La stella dell’NBA voleva dare il massimo in campo e non perdersi neanche una recita delle figlie.
Nonostante fosse un mezzo di trasporto molto comune per l’ex campione, scomparso due giorni fa nel maledetto incidente che tutti ormai conosciamo, lui e la moglie avevano deciso di non volare mai insieme. «Lui e Vanessa avevano un accordo sul fatto che non avrebbero mai preso lo stesso elicottero», ha rivelato a People una fonte vicina alla famiglia. Una precauzione presa, forse, pensando alle loro quattro figlie, al loro futuro.
I due si erano conosciuti nel 1999, tanto che di recente lo sportivo aveva voluto dedicare un post al loro primo incontro: «In questo giorno 20 anni fa ho incontrato la mia migliore amica, la mia regina @vanessabryant. Per celebrare lo stle old school (prima dell’arrivo delle quattro principesse) ho deciso di portarla a un appuntamento a Disneyland questa sera. Ti amo mia mamacita per sempre», la dedica. Erano marito e moglie dal 2001, e nel tragico incidente sulle colline di Calabasas ha perso la vita anche una delle loro bambine (oltre ad altre sette persone): Gianna Maria, detta Gigi, 13 anni, e appassionata di basket come il padre. Le altre sono: Natalia, 17, Bianka, 3 e Capri, nata lo scorso giugno.
Da Los Angeles, dove il 41enne si allenava, alla loro casa di Orange County il viaggio durava circa 15 minuti. Un buon compromesso. Del resto, nonostante gli infiniti riconoscimenti con la maglia dei Lakers, Kobe ripeteva in qualsiasi intervista sempre le stesse parole: «Essere padre è la cosa di cui sono più orgoglioso a questo mondo, è il mio più grande risultato».
Così quando nel 2016 si è ritirato dalla NBA, la sua prima dichiarazione è stata: «Potrò passare più tempo con la mia famiglia. Nella vita ho imparato tanto, ma forse la cosa più profonda è stata l’amore feroce e incondizionato che provi per i tuoi figli». Quella maledetta domenica mattina lui, Gigi e un gruppo di amici stavano andando a vedere una partita di basket amatoriale organizzata dalla sua Mamba Sport Academy.
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