La giornata definitiva per Mediaset e Vivendi: ieri pomeriggio si sono rincorse voci che parlavano di un accordo ormai fatto, con tanto di prezzo che Cologno Monzese avrebbe dovuto corrispondere ai francese, ma di fatto alla chiusura di questo giornale in redazione le trattative erano ancora in corso.
Di sicuro per i due gruppi c’è l’appuntamento non rinviabile di oggi, quello con il giudice del tribunale di Milano Elena Riva Crugnola che venerdì scorso aveva concesso tempo supplementare per trovare la quadra che dovrebbe portare alla conciliazione. Ieri il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha ancora una volta preallertato il consiglio di amministrazione per stamattina prima dell’udienza, ma è un fatto che in realtà non dimostra la sicurezza di un accordo.
In ogni caso la sostanza è che Vivendi dovrebbe cedere circa un terzo delle azioni di Mediaset di cui è proprietaria, il 19,2% in mano a Simon Fiduciaria, mentre ad acquistare sarebbe direttamente MediaForEurope, la società olandese in via di creazione grazie alla fusione di Mediaset con Mediaset España con la quale il Biscione vuole realizzare una media company paneuropea.
Uno dei nodi fin qui, probabilmente il più importante, è stato però il prezzo, con Mediaset che non voleva salire oltre i 2,77 euro per azione, ovvero il prezzo garantito a tutti i propri azionisti che avessero voluto esercitare il recesso non aderendo all’operazione Mfe, e Vivendi che invece chiedeva più di 3 euro perché ha le azioni in carico a 3,7 euro. Ebbene filando tutto liscio il prezzo finale dovrebbe essere di poco inferiore ai 3 euro, 2,97 euro, raggiunto aggiungendo ai 2,77 euro il dividendo straordinario che andrà a tutti gli azionisti e gli interessi che deriveranno dal pagamento posticipato delle azioni da parte di Mfe, dal momento che la società potrebbe pagare solo quando effettivamente costituita.
L’accordo prevede poi che sia Vivendi sia Mediaset si fermino nei tribunali, la prime rinunciando a bloccare il processo di formazione di Mfe, contro il quale ha presentato ricorsi in Italia, Spagna e Paesi Bassi, la seconda rinunciando invece alle cause per il mancato rispetto del contratto di acquisto di Premium e per la violazione del copyright da parte del portale DailyMotion. Resta da vedere, poi, se Mediaset riuscirà ad assicurarsi da possibili mosse ostili del gruppo di Vincent Bollorè, neutralizzando per esempio la possibilità che questo cresca ulteriormente in Mfe in breve tempo.
Ieri il titolo del Biscione ha chiuso in crescita dello 0,94% a 2,789 euro.
Andrea Secchi, ItaliaOggi