«Un artista vero non rinnega mai niente di quello che ha fatto, perché tutto fa parte di un viaggio della vita attraverso il lavoro che fa, attraverso lo spettacolo, come qualsiasi altro lavoro che comprende sia cose fatte bene sia errori, è tutta vita». Lo ha detto Jerry Calà, intervenuto nel corso della trasmissione “I Lunatici del week end” in onda su Rai Radio 2 ogni sabato e domenica dall’1 alle 5. «A me fanno sorridere quegli artisti che rinnegano quello che hanno fatto, è dimostrazione di bassa levatura – ha spiegato Jerry Calà – Adoro tutto quello che ho fatto perché è stato un percorso meraviglioso e mi ritengo fortunato per aver fatto dei film che dopo 30 anni vanno ancora in prima serata. Quando faccio le serate tra il pubblico ci sono tantissimi giovani che conoscono tutte le battute a memoria, capiscono che quei film avevano qualcosina in più».
La battuta che gli cheidono più spesso? «“Libidine, doppia libidine!” – racconta – Una volta si limitavano all’autografo, adesso non solo vogliono la foto ma anche il video. Io ero il The King of Tormentone. Camminando per strada o in treno, quando magari si è assorti nei propri pensieri, mi dà fastidio incontrare qualcuno che riconoscendomi mi dice che sono Jerry Calà e devo sempre ridere, allora ogni tanto devo contare fino a dieci per evitare di arrabbiarmi e rispondere male».
Jerry Calà racconta anche del rapporto con Marina Suma: («Funzionavamo molto bene sullo schermo, lei molto bella, io non sono bello ma piaccio»), e su Bud Spencer dice: «Lavorare con Bud Spencer per me è stato come fare l’università con lui. Io ero già una star quando mi hanno chiesto di fare il film con lui e alcuni, siccome non mi davano il nome pari a lui ma sotto il titolo, mi consigliavano di non farlo. Ma potevo non fare un film con Bud Spencer, che è uno dei miei sogni dopo averlo guardato al cinema per tutta vita? Ci sono andato di corsa e ho fatto bene, perché lui mi ha insegnato tantissime cose e mi ha dato il coraggio di staccarmi definitivamente dal gruppo. Lui una notte che sono tornato alle 4 e mi ha detto: “Jerry non puoi stare così, devi scegliere”».
«Oltre a Bud lui un altro grandissimo che mi ha aiutato è stato Carlo Vanzina – ha spiegato Calà – a lui devo tantissimo, anche di più che agli altri. Mi consigliò di valutare bene le tante proposte che mi arrivano, di cui alcune erano proprio le sue».
Ilmattino.it