Luca Argentero è il protagonista di Io, Leonardo, film diretto Jesus Garces Lambert su Leonardo Da Vinci e settimo progetto di cinema d’arte realizzato da Sky.
Al cinema dal 2 ottobre – stavolta non come uscita-evento di pochi giorni, ma con una release tradizionale – il film si allontana dal classico documentario biografico d’arte e imbocca strade più sperimentali: il grande genio toscano, raccontato negli snodi fondamentali della sua vita (artistica e non solo) dall’infanzia alla morte, è rappresentato come un eterno trentacinquenne e di lui l’attore torinese mette in scena la mente e i pensieri, più che l’uomo: «Anche se il tempo passa, tutti tendiamo a conservare l’immagine che corrisponde alla miglior versione di noi, per questo nel film non invecchio.
D’altra parte anch’io, quando mi guardo allo specchio, non vedo un uomo di 41 anni, ma decisamente più giovane!», dice ridendo Argentero, che dal 10 ottobre sarà al cinema anche in Brave ragazze di Michela Andreozzi e che ora sta girando la serie tv per RaiUno Medical Report.
Per calarsi nei panni dell’artista che creò la Gioconda, l’Ultima cena e l’Uomo vitruviano, l’attore si è fatto molto aiutare dalla trasformazione estetica: «Ho potuto immergermi in Leonardo grazie ai costumi di Maurizio Millenotti, alla scenografia di Francesco Frigeri e alle acconciature di Mirella Ginnoto. All’inizio ho avuto una fase di spaesamento per la parrucca, poi ho visto che iniziavo a muovermi in modo diverso e a entrare nel personaggio, nel suo movimento e nel suo tempo. Certo mi fa strano anche ora vedermi così nel manifesto, dove ritrovo un’immagine molto diversa dalla mia abituale, ma in scena la parrucca è stata un’alleata pazzesca: mi ha consentito di avere un’arma in più, di avere modi, gesti, attitudini che non avrei avuto senza i capelli lunghi».
Affiancato, nel cast, da Francesco Pannofino (voce narrante/coscienza di Leonardo), Angela Fontana (Cecilia Gallerani/la Dama con l’ermellino) e Massimo De Lorenzo (Ludovico il Moro), Luca Argentero dice di aver imparato soprattutto una cosa da Leonardo Da Vinci: «A essere un osservatore, ad avere un po’ di attenzione in più per ciò che ci circonda, che si tratti di un essere umano, della natura, di un tramonto: una bella risorsa nel mondo di oggi, dominato da velocità e superficialità”.
di Michela Greco, Leggo