Rai2 ha preparato una programmazione speciale dedicata alla giornata mondiale dell’Alzheimer

Rai2 ha preparato una programmazione speciale dedicata alla giornata mondiale dell’Alzheimer

Un film e un documentario di testimonianze per capire cosa è e come va affrontato l’Alzheimer. In occasione della XXVI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, Rai2 dedica la prima e la seconda serata di giovedì 19 settembre alla patologia degenerativa che colpisce sempre più persone nel mondo. In prima serata “Ella & John – The Leisure Seeker”, il film di Paolo Virzì, con Helen Mirren e Donald Sutherland tratto dal romanzo “In viaggio contromano” di Michael Zadoorian. Nella seconda serata, il documentario “Dimenticanze”, una produzione Kimera di Chiara Salvo e Sabrina Bacalini, con Michela Marzano, professoressa ordinaria di filosofia morale all’Université Paris Descartes e autrice del romanzo edito da Einaudi “Idda”. Marzano terrà le fila dei racconti di Paolo, Maria, Emilia e Fulvio che descriveranno l’esperienza della malattia, attraverso l’alchimia unica che si crea tra il malato, il caregiver e la musica. Storie di persone che vivono e convivono con l’Alzheimer e che hanno fatto della musica e dell’amore l’unico collegamento con il loro passato.
Spesso i malati sono connotati come affetti da demenza senile, e quindi anziani. Ma l’Alzheimer colpisce sempre più giovani. Saranno anche loro i protagonisti del racconto, uomini e donne appena quarantenni le cui vite ancora attive sono state interrotte bruscamente. Accanto i figli, le mogli, i compagni che si ritrovano caregiver, a cercare di costruire un ponte con il passato, e gli operatori che li aiutano a vivere il proprio presente. In questa resistenza al declino dei ricordi si inserisce la musica. È stato Oliver Sacks a sostenere che è proprio la musica la madelaine dei malati di Alzheimer, l’unico ricordo che sia capace di risvegliarli: “…è davvero sorprendente vedere persone assenti reagire immediatamente alla musicoterapia o a una canzone familiare. All’inizio sorridono poi, in qualche modo, tengono il ritmo e alla fine lo seguono. In un certo senso riconquistano quel periodo delle loro vite e quell’identità che avevano quando hanno ascoltato quelle canzoni per la prima volta. I ricordi sono racchiusi in cose come la musica soprattutto per le canzoni che il malato conosceva e specialmente quelle che CANTAVA.”

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