Quindicenne vince un milione a Fortnite: «Mamma pensava che io perdessi solo tempo»

Quindicenne vince un milione a Fortnite: «Mamma pensava che io perdessi solo tempo»

Un ragazzo di quindici anni ha vinto più di 1 milione di dollari partecipando alla prima coppa del mondo di fortnite. Il quindicenne si dice felice di aver dimostrato a sua madre che le ore passate a giocare nella sua stanza non sono state tempo perso. Jaden Ashman, inglese dell’Essex, dividerà 2,25 milioni di dollari con il suo partner di gioco, l’olandese Dave Jong. La coppia si è classificata seconda nella sezione “doppio” della manifestazione che si è tenuta presso lo stadio del tennis Arthur Ashe di New York – all’interno del complesso Billie Jean King National Tennis Center – proprio lo stesso che ospita la finale degli US OPEN.

L’evento ha visto la partecipazione di cento finalisti provenienti da trenta paesi e partecipanti a diverse competizioni. Il piccolo Jaden, che ha gareggiato con il nickname Wolfiez, ha anche una propria pagina twitter (@wolfiezgg). Sono state circa 40 milioni le persone che hanno tentato di qualificarsi per contendersi il ricco montepremi da tre milioni di dollari. Il torneo era articolato in un concorso “a coppie” ed in uno “creativo” formato da squadre da quattro persone che cercavano di completare diverse prove all’interno del gioco.

Jaden ha detto alla BBC: ”Io e mia madre ci scontriamo spesso. Non capendo come funzionava lei ha sempre pensato che stessi passando otto ore al giorno rinchiuso nella mia stanza a perdere tempo. Ora che le ho dimostrato il contrario sono davvero felice”. Sua madre, Lisa Dallman, di contro ha detto che è sempre stata piuttosto contrariata di questo suo stile di vita ed ha sempre cercato di far capire al figlio che era molto più importante completare i propri compiti e studiare. Alla domanda su cosa avrebbe fatto Jaden con il premio vinto, la signora Dallman ha risposto che suo figlio “non è un ragazzo materiale”, aggiungendo che per lui sarebbe stata più che sufficiente una scorta a vita di Uber Eats.

Il Messaggero

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