La regina col pollice verde: «Sono ancora capace di piantare un albero»

La regina col pollice verde: «Sono ancora capace di piantare un albero»

La sovrana inglese, in visita a Cambridge, ha afferrato la vanga all’istituto di botanica e ha ammonito gli scettici. Poi si è spostata al Royal Papworth Hospital per incontrare i bambini che hanno subito un trapianto

Ebbene sì, la regina Elisabetta è ancora capace di piantare un albero nonostante i suoi 93 anni. Secondo quanto riportato dalla BBC, lo avrebbe detto lei stessa durante la visita a Cambridge, rivolgendosi ai curiosi: passeggiando per l’Istituto Nazionale di Botanica, si è fatta passare una vanga e, senza farsi troppi problemi, si è accucciata per sistemare la terra sotto ad un albero. «Lei avrebbe dovuto solo osservare un addetto mentre piantava un albero», ha rivelato la dottoressa Tina Barsby, amministratrice delegata dell’Istituto.

«Il piano però non è stato rispettato. Ha dato la sua borsetta a una persona dello staff e ha detto che era ancora perfettamente in grado di piantare un albero. Così ha afferrato la vanga e ha iniziato a mettere la terra». Cogliendo un po’ tutti di sorpresa ma scatenando un applauso generale. Alla sovrana inglese hanno battuto le mani anche pochi minuti più tardi, quando si è presentata alla nuova sede del Royal Papworth Hospital, nel campus biomedico di Cambridge, e di fronte a medici e pazienti ha scoperto la targa col titolo reale.

L’ospedale risale al 1918, quando fu aperto per curare principalmente la tubercolosi: lì, nel 1979, è stato effettuato il primo trapianto di cuore nel Regno Unito. Dalla nuova apertura di maggio, 9mila pazienti sono passati dal Royal Papworth Hospital: «Per noi è un grande giorno», ha dichiarato l’ex chirurgo John Wallwork, presidente della fondazione che gestisce l’ospedale, «è stato un onore immenso ospitare la regina». Che poi è andata a salutare un gruppo di bambini ricoverati, prima di ripartire alla volta del Queens’ College di Cambridge.

Giornata impegnativa, insomma. Ma sia chiaro, nessuno metta in dubbio la sua resistenza.

Nicola Bambini, Vanity Fair.

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