Domani torna, su Canale 5, il meglio di “Melaverde”: si parlerà anche della Mora Romagnola

Domani torna, su Canale 5, il meglio di “Melaverde”: si parlerà anche della Mora Romagnola

Domani, nella lunga mattinata televisiva di Canale 5, Edoardo Raspelli terrà compagnia agli spettatori dalle 11.20 con una “Storia di Melaverde”. Edoardo Raspelli raggiungerà di nuovo i colli di Brisighella, in provincia di Ravenna, per presentarci una storica razza suina, la Mora Romagnola, un maiale nero che negli ultimi 30 anni ha rischiato di scomparire, ma che oggi continua a vivere grazie ad un progetto di recupero particolare. Vedremo come grazie ad un accordo tra un imprenditore e diversi allevatori, sono nati nuovi allevamenti dove i maiali sono liberi di pascolare allo stato semibrado e dove la tecnologia e il benessere animale hanno permesso di incrementare notevolmente la popolazione della mora. Una puntata in nome della tradizione Romagnola dove non può mancare la figura dell’Azdora: la donna di casa. Dalle 11.50, poi, di nuovo con Edoardo Raspelli. Melaverde in questi anni ci ha fatto conoscere centinaia di giovani che, scegliendo di portare avanti l’attività dei propri nonni o dei propri genitori, hanno deciso di restare in montagna e di trasformare le vecchie attività di famiglia in aziende multifunzionali che oggi permettono loro di vivere e tutelare questi territori difficili. I giovani sono quindi il futuro ed è per questo che a Edolo, in provincia di Brescia, è nata l’Università della Montagna. Con Edoardo Raspelli conosceremo questo Polo Universitario unico in Italia, per poi spostarsi di qualche chilometro, nel comune di Ceto, per vedere i risultati ottenuti da Valentino Bonomi, uno di primi laureati in “Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano”. Valentino grazie alle competenze apprese all’università ha creato un’azienda dove alleva 200 capre da latte con cui produce formaggi tipici, gestisce un agriturismo dove accoglie i suoi ospiti e svolge attività di fattoria didattica. Una reale e concreta testimonianza di come i giovani oggi possano reinventare la montagna e quindi viverla e tutelarla con ottimi risultati.

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