Il film di Robert Zemeckis festeggia 25 anni: sei Oscar tra cui miglior film e regia, sceneggiatura a Eric Roth e protagonista maschile a Tom Hanks
Inizia tutto su una panchina, alla fermata dell’autobus: il candido narratore intrattiene alcuni ignari vicini raccontando piccoli grandi eventi vissuti nella sua giovane vita. Nelle sue parole scorrono trent’anni di Storia americana attraverso incontri e avvenimenti cruciali di cui è stato inconsapevole testimone. Forrest Gump incanta i suoi interlocutori parlando di Elvis Presley e John Lennon, della guerra in Vietnam e dello scandalo Watergate, di segregazione razziale e Black Panther, oltre alle svariate visite alla Casa Bianca dove ha incontrato i presidenti Kennedy, Johnson e Nixon.Il film di Robert Zemeckis, presentato a Los Angeles il 23 giugno 1994 e uscito nelle sale il 6 luglio, segnò uno dei più alti record d’incasso della stagione con quasi 678 milioni di dollari globali. Fu il maggior successo dell’anno negli Stati Uniti e il secondo complessivo in tutto il mondo dopo Il re leone uscito nelle sale Usa il 15 giugno. Zemeckis aveva già lasciato il segno con una serie di successi straordinari, dalla trilogia di Ritorno al futuro alla fusione tra attori e cartoon in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, sperimentazioni premiate più volte con gli Oscar per gli innovativi effetti visivi e sonori. Ma con Forrest Gump, tra tredici candidature, il regista conquista la preziosa statuetta per la miglior regia oltre a quella per il miglior film, per il protagonista Tom Hanks (che lo aveva vinto anche l’anno precedente per Philadelphia), per la sceneggiatura di Eric Roth, per il montaggio e naturalmente per gli effetti speciali.Oggi al cinema non stupisce più nulla, il digitale ci ha abituati alla perfezione (basta fare un confronto tra l’animazione del Re leone del ’94 e la nuova versione in arrivo) ma 25 anni fa le sperimentazioni in Cgi di Zemeckis fecero scalpore: in particolare le sequenze in cui il personaggio di Forrest è inserito in filmati di repertorio, arrivando anche a stringere la mano a John Fitzgerald Kennedy dicendogli “Devo fare pipì”, e appare in un’intervista accanto a John Lennon durante la quale gli suggerisce uno spunto per Imagine. Le incursioni nel passato hanno fatto il successo del film e permettono a Forrest Gump di incidere, pur senza rendersene conto, in alcuni degli eventi della seconda metà del XX secolo, come quando entra all’università l’11 giugno 1963 insieme a Vivian Malone e James Hood, i primi due studenti neri scortati dalla Guardia Nazionale, oppure quando si trova al Watergate Hotel e chiama la reception perché vede “gente strana nell’appartamento di fronte” dando il via allo scandalo che portò alle dimissioni di Nixon.Nel cast del film, tratto dal romanzo del giornalista Winston Groom del 1986, ci sono Sally Field nel ruolo della madre, Gary Sinise in quello del tenente Dan, Robin Wright è Jenny e il piccolo Haley Joel Osment è Forrest Gump Jr. La musica che accompagna i titoli di testa con la piuma che cade è di Alan Silvestri, collaboratore abituale di Zemeckis dai tempi di Ritorno al futuro. La colonna sonora del film, una compilation che racconta il rock americano, da Elvis Presley a Bob Dylan, Doors e molti altri, ha venduto 12 milioni di copie negli Stati Uniti.Qualche anno dopo, nel 2001 i produttori incaricarono Eric Roth di scrivere la sceneggiatura di un possibile secondo capitolo, adattando Gump & Co., seguito del libro su cui era basato Forrest Gump, anche questo scritto da Winston Groom, che doveva raccontare le avventure di Forrest negli anni 80 e 90. Ma dopo gli attentati dell’11 settembre Eric Roth, Tom Hanks e Robert Zemeckis convennero di comune accordo che il progetto non fosse più rilevante. Eppure la panchina usata sul set, esposta poco dopo l’ingresso della Paramount di Los Angeles è ancora tra le attrazioni preferite dei visitatori degli studi.Per i 25 anni del film esce una riedizione in homevideo con una nuova veste grafica e oltre tre ore di contenuti speciali con le immagini del backstage, la realizzazione degli effetti visivi e quelli sonori, un Greenbow Diary e un booklet con le frasi più celebri del film, da “Corri Forrest, corri”, “Stupido è chi lo stupido fa” e la più famosa, che conosciamo bene con la voce di Francesco Pannofino, che ha doppiato Tom Hanks: “Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.
Rita Celi, repubblica.it