“Possibile che diverse migliaia di persone che hanno scelto il male, il crimine, debbano tenere in ostaggio un paese fatto di milioni di cittadini?”
Una vita spesa lottando per la legalità, anche a costo di sacrificare la propria libertà. Don Luigi Ciotti, minacciato di morte, da trent’anni vive sotto scorta. Fondatore del Gruppo Abele e di Libera è il simbolo della lotta a tutte le mafie.
Vincendo le resistenze di uno Stato assente, è stato tra i promotori della legge sulla confisca dei beni alla mafia. Don Ciotti, in un’intervista intima e appassionata con Domenico Iannacone, in onda alle 20.25 su Rai3 a “Che ci faccio qui”, ripercorre questi anni difficili e tutte le sue battaglie al fianco dei più deboli.