Quello tra cinema e videogiochi, e videogiochi e cinema, è un viaggio di andata e ritorno cui abbiamo assistito infinite volte in questi anni. Molti film sono infatti diventati videogiochi, e altrettanti videogame sono stati trasposti in lungometraggi. Ben più rara, invece, è stata l’interazione tra videogiochi e serie televisive, ma ora c’è Netflix che, presso l’E3 Coliseum, ha ospitato un panel intitolato “Come dar vita ai tuoi programmi preferiti: sviluppare videogiochi dagli originali Netflix”. L’obiettivo è stato introdurre i primi timidi passi del colosso americano nel mondo dell’intrattenimento digitale con l’annuncio di tre videogiochi: The Dark Crystal: Age of Resistance Tactics, Stranger Things 3: The Game e Stranger Things. Nessuno però si faccia idee strane. Il fine ultimo di Netflix rimane sempre e solo portare serie TV e film ai propri abbonati, non diventare un produttore di videogiochi. Ma l’intrattenimento digitale ha un grosso vantaggio, rispetto a cinema e serie TV: ha un engagement superiore. Ecco perché Netflix ha deciso di avviare una collaborazione con alcuni sviluppatori di videogiochi, e creare dei software che permettano ai fan di “vivere” i loro film e le serie TV Netflix preferite.
Stranger Things 3: The Game
Il 4 luglio sarà il turno di Stranger Things 3: The Game, disponibile per Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4, PC, Mac, Android e iOS. Si tratta di un gioco di avventura che vuole unire uno stile grafico retró a dinamiche più moderne, proponendo un divertimento nostalgico con un tocco innovativo. In esso i giocatori potranno fare squadra e cooperare a livello locale con un amico per esplorare il mondo di Hawkins, superare delle sfide e lottare contro il Mind Flayer immedesimandosi in uno dei dodici personaggi della serie.
The Dark Crystal: Age of Resistance Tactics
The Dark Crystal: Age of Resistance Tactics, disponibile entro l’anno per Nintendo Switch, Xbox One, PlayStation 4, PC e Mac, vuole essere invece l’adattamento dell’attesa serie originale Netflix Dark Crystal: La resistenza. Si tratterà di un videogame tattico a turni che sfiderà i fan a ingaggiare un esercito di personaggi e creature del grande mondo fantasy di Thra, e a comandarli in più di 80 campagne belliche.
Stranger Things (per smartphone)
Stranger Things, che uscirà l’anno prossimo solamente per Android e iOS, sarà invece un gioco di ruolo che ci darà come obiettivo il superamento di alcune sfide basata sulla nostra posizione, invitando così i giocatori ad esplorare nel loro quotidiano il Sottosopra nascosto e a collaborare con gli altri per combattere le emergenti forze del male. Una specie di Pokémon Go dalle tinte horror? Lo scopriremo.
E i personaggi di Netflix finiscono anche in altri videogiochi
In aggiunta ai videogame stessi, nel corso dell’anno Netflix estenderà i personaggi e i mondi dei suoi film e serie TV originali a giochi esistenti di partner come Roblox, Ubisoft e Behaviour Interactive. Alcuni fan avranno notato l’easter egg di Scoops Ahoy in Fortnite qualche settimana fa, all’esordio della stagione 9. Ebbene, non era un caso. Tutto molto bello e interessante, verrebbe da dire, non fosse che i giochi mostrati sono sembrati piuttosto elementari, soprattutto Stranger Things 3: The Game. Va bene ammiccare agli anni ‘80, e siamo d’accordo che all’epoca i giochi erano in visuale isometrica e con la grafica pixellosa: ma da un colosso delle dimensioni di Netflix ci aspettavamo qualcosa in più, soprattutto pensando che si tratta della trasposizione di uno dei cavalli di battaglia del colosso di Los Gatos. Già meglio The Dark Crystal: Age of Resistance Tactics, ma la risultante pare comunque in linea con molte delle produzioni indie reperibili sugli store digitali di tutto il mondo.
Perché i videogiochi
La sensazione quindi è che Netflix, più che a compiere un passo deciso, sia ancora intenta a saggiare le possibili interazioni col mondo dei videogiochi, con produzioni in grado di ammiccare al pubblico più generalista senza però assumersi troppi rischi. Non è detto però che, qualora questo esperimento si rivelasse un successo, l’azienda fondata da Reed Hastings non voglia tentare la strada dei videogiochi con maggiore convinzione. Le opportunità offerte dall’interazione con serie televisive e film sono suggestive, e a beneficiarne sarebbero tutti: Netflix e i suoi abbonati.
Stefano Silvestri, Corriere.it