Victoria’s Secret cancella lo storico show in tv: “Dobbiamo evolverci”

Victoria’s Secret cancella lo storico show in tv: “Dobbiamo evolverci”

Come accade con piante e animali, quando le condizioni dell’ecosistema mutano, l’evoluzione diventa necessaria. Anche per Victoria’s Secret sta accadendo la stessa cosa: al centro, ormai da tempo e pr diversi motivi, di una crisi (il titolo dell’azienda che lo controlla, L Brand, negli ultimi 12 mesi ha perso oltre il 30%), per compiere un necessario passo evolutivo il marchio ha deciso di dire addio al suo storico show, lanciato nel 1995 e trasmesso in tv dal 2001.

«La moda è un business di cambiamento e bisogna cambiare ed evolvere per crescere», recita esplicitamente una nota inviata lo scorso venerdì dal presidente Les Wexner a tutti i dipendenti del marchio: «Nei mesi scorsi abbiamo detto che lavoreremo per dare un nuovo corso a ogni aspetto del nostro business. Abbiamo deciso di ripensare il tradizionale Victoria’s Secret Fashion Show e guardando avanti crediamo che la trasmissione via tv non sia adatta».
Wexner ha aggiunto che si sta lavorando a «un nuovo tipo di evento, in modi che spingeranno i confini della moda nell’era digitale globale», senza dare ulteriori dettagli.

Lo show tv di Victoria’s Secret era stato uno degli eventi tv degli anni 2000, ma l’anno scorso la sfilata trasmessa dalla Abc è stata vista da appena 3,3 milioni di spettatori, rispetto ai 12 del 2001. Certamente la tv stessa è oggetto di un’evoluzione radicale, operata dalle tecnologie digitali e dal cambiamento delle abitudini di fruizione, sempre più su piattaforme online. Ma se lo show di Victoria’s Secret è in crisi, non è certamente solo per motivi legati al broadcasting.

Dopo aver definito l’estetica dominante del “sexy”, lanciando anche icone delle passerelle come Gisele Bündchen, Tyra Banks, Alessandra Ambrosio, Heidi Klum e Adriana Lima, il marchio non ha saputo intercettare un cambiamento che oggi è sotto gli occhi di tutti, nel mondo della moda: quello verso l’inclusività, il “new normal”, un progressivo distacco da modelli di fisicità univoci e irraggiungibili dalle più. Come invece hanno saputo fare la linea Aerie di American Eagle Oufitters, aperta alle taglie più alte, o la Savage x Fenty di Rihanna, il cui enorme successo ha sostenuto la cantante-imprenditrice nel lanciare il suo più ampio progetto fashion, che vedrà la luce nella dorata culla Lvmh.

Chiara Beghelli, Il Sole 24 Ore

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