È stato uno dei personaggi più carismatici mai apparsi nell’industria dello spettacolo e grazie alle sue canzoni è stato amato in tutto il mondo. Nel 2015, a cento anni dalla nascita, il regista premio Oscar Alex Gibney (Taxi to the Dark Side, Going Clear: Scientology and the Prison of Belief) ha firmato un eccezionale ritratto di Frank Sinatra, nel film in due parti “Sinatra – All or Nothing at All” che Rai Cultura propone da stasera alle 22.45 su Rai5. Grazie a interviste d’archivio, ricordi di amici e famigliari e materiali inediti, il documentario si snoda attraverso le canzoni che Sinatra scelse per il suo concerto d’addio a Los Angeles nel 1971, ripercorrendo una storia personale e artistica irripetibile. Il Sinatra di Gibney non è glorificato ciecamente, ma nemmeno descritto con pregiudizio. Attraverso un lavoro documentaristico di alto livello, il regista racconta luci ed ombre di una personalità complessa: professionista dalla irrefrenabile potenza creativa, divo egocentrico, donnaiolo, difensore dei diritti dei musicisti neri negli anni ’50, anni in cui gli Stati Uniti applicano la segregazione razziale, ma allo stesso tempo simpatizzante – e forse complice – di personalità mafiose. Frank Sinatra: un Oscar, 21 Grammy, 2 Emmy, la Medaglia del Congresso, quattro mogli, le canzoni conosciute universalmente, da quelli che lo hanno vissuto in prima persona e da quelli che hanno vissuto il mito di seconda mano: Strangers in the Night, My Way, It Was a Very Good Year, Fly Me To The Moon.