Brigitte Nielsen presenta la sua Frida avuta a 54 anni

Brigitte Nielsen presenta la sua Frida avuta a 54 anni

Brigitte Nielsen si presenta a Live-Non è la D’Urso, dove la showgirl si confronta in studio con gli ospiti circa la scelta di diventare mamma a 54 anni, mediante la fecondazione assistita

La showgirl dal talento poliedrico Brigitte Nielsen si è aperta ai microfoni di Live-Non è la D’Urso, circa la gravidanza avuta all’età di 54 anni. La bella e magnetica Brigitte Nielsen ha scelto il salottino di Barbara D’Urso per parlare al grande pubblico italiano della sua gioia più grande, rappresentata dalla prima figlia femmina avuta dopo aver messo al mondo 4 figli maschi. La piccola Frida è stata partorita dopo un lungo percorso, che ha visto Brigitte affidarsi alla fecondazione assistita, così come la star aveva rilasciato al The Guardian: “È un percorso difficile. Ci sono un sacco di medicine da prendere. È molto costoso. Pensi sempre che resterai incinta, ma la maggior parte delle volte ti chiamano per dirti: Mi dispiace. È devastante. Il tuo partner deve essere convinto quanto te, a meno che tu non sia una donna che vuole avere un bambino da sola. Devi essere realistica e, se sei più grande, le probabilità di riuscita sono contro di te”.La seducente Brigitte, madre di Aaron Nielsen (che al momento è in Honduras nelle vesti di naufrago de L’Isola Dei Famosi), è apparsa entusiasta nello studio della D’Urso: “Ho scelto te perché sei grande, so quanto ti piacciono i bambini. Questa bambina è per noi una grande gioia”. Brigitte, prima di avere la sua Frida, aveva provveduto a congelare i suoi ovuli all’età di 40 anni. Tra le cinque sfere in studio nel programma ce n’è stata una rossa ed è ancora una volta quella di Meluzzi: “Soltanto gli stupidi non cambiano opinione e quello che ho visto mi ha molto colpito. – e continua – Lei ha dato un messaggio facendo capire che i figli si fanno meglio a 20 anni che a 50”. Parole, quelle delle Professor Alessandro Meluzzi, che hanno scatenato una nuova polemica mediatica.

Serena Granato, ilgiornale.it

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