Il film arriva nelle sale americane a luglio, in quelle italiane a settembre ed è in predicato di essere presentato in anteprima al festival di Cannes
È la Hollywood del 1969, quella degli hippie, dell’età dell’oro del cinema ma anche quella delle peggiori stragi che gli Stati Uniti abbiano conosciuto, organizzate da Charles Manson e compiute dai membri della sua “Famiglia”, la grande protagonista del nono film di Quentin Tarantino C’era una volta… a Hollywood, nelle sale americane a luglio, in Italia il 19 settembre e in predicato per essere presentato in anteprima al festival di Cannes dove il regista di Pulp Fiction è di casa.A cinquant’anni dalla strage al 10050 Cielo Drive, a Bel Air, in cui, per mano di seguaci della setta di Charles Manson, persero la vita sette persone tra cui Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, all’epoca incinta di otto mesi, un film alla Tarantino che mescola commedia e thriller. Le vicende quindi ci riporteranno indietro nel tempo: “Saremo negli anni della controcultura, della rivoluzione hippie e di una nuova Hollywood” aveva detto qualche tempo fa Tarantino. Era dal 2009, da Bastardi senza gloria, che Quentin Tarantino e Brad Pitt non lavoravano insieme, mentre DiCaprio era in Django Unchained del 2012. “Per stile e intreccio narrativo” ha detto Tarantino, questo sarà il film più simile al suo capolavoro del 1994, Pulp Fiction. E le due star saranno la migliore coppia maschile dai tempi di “Redford e Newman”, sempre parola di Tarantino. Leonardo DiCaprio è l’attore televisivo Rick Dalton e Brad Pitt la sua storica controfigura Cliff Booth, i due cercano di farsi strada in una Hollywood che ormai non riconoscono più. A interpretare Sharon Tate c’è l’attrice in ascesa Margot Robbie che dopo la candidatura all’Oscar per Tonya, ha inanellato una serie di ruoli strepitosi, tornerà nei panni di Harley Quinn nello spinoff di Suicide Squad, Birds of Prey e – si vocifera – anche in un sequel e presterà il volto al live action su Barbie di cui è anche produttrice.
repubblica.it