Nel nuovo singolo “Mademoiselle” risponde alle accuse dopo mesi di silenzio: «Ti do il benvenuto in Italia. Il Paese di chi non ci mette mai la faccia»
Se tuo figlio spaccia non è colpa di Sfera Ebbasta. Gionata Boschetti lo dice chiaro e tondo nel nuovo singolo Mademoiselle. Così, dopo mesi e mesi di critiche e polemiche (e pure un’accusa di istigazione alla droga) il rapper di Ciny – ovvero Cinisello Balsamo – risponde per le rime a tutti gli ipocriti e i perbenisti che dopo la strage di Corinaldo gli hanno buttato addosso colpe che non aveva. Il «bravo ragazzo» cresciuto in un brutto quartiere è diventato il cattivo, il capro espiatorio. «Qua tutti puntano il dito, perché fumo, perché bevo, perché spendo sto cash. E anche chi ti sorrideva adesso non è tuo friend», rappa nella canzone. E ancora: «Ti do il benvenuto in Italia. Il Paese di chi non ci mette mai la faccia».
Che il clima fosse teso e che Sfera non ne potesse più di venire etichettato come «quello che spinge i ragazzini a drogarsi» era evidente. Solo qualche giorno fa aveva postato un video su Instagram in cui si sfogava e si difendeva da tutte le accuse (che tra l’altro gli sono costate pure il posto di giudice a The Voice). Però dopo mesi di totale silenzio (neanche un’intervista) non è più riuscito a farsi scivolare addosso le continue frecciate. «La situazione sta diventando tragica, ridicola. Sono mesi che mi sveglio, ed ogni giorno trovo il mio nome sulle pagine di qualche giornale o nei servizi dei telegiornali, dove vengo diffamato gratuitamente», dice nel video.
A chi lo indica come «il demonio» per i suoi testi, replica così: «Quando mai ho detto che è giusto drogarsi? Quando mai vi ho detto di fare una determinata cosa piuttosto che un’altra? Non l’ho mai fatto. Io ho solo parlato di me stesso, di quello che ho fatto io e della mia vita. Non mi sono mai nascosto dietro a un dito».
Nell’ultimo periodo, però, Sfera – per genitori e politici – si è trasformato in un cattivo esempio da censurare: il ragazzaccio sbandato con cui prendersela. Eppure le sue rime, in confronto a quelle di tantissimi rapper americani, sono tutt’altro che violente o crude. Ma questa è l’Italia, purtroppo. La stessa Italia che ha puntato il dito contro Achille Lauro per la sua Rolls Royce, da molti considerata un inno all’ecstasy. Della serie: ragazzi, prendetevi le pasticche. Lui ha pure spiegato che il brano è solo il racconto della vita da rockstar. Ma gli accusatori non l’hanno ascoltato: per loro le Rolls Royce sono le pastiglie sintetiche. Questo perché la storica statuetta piazzata sul radiatore delle Rolls si chiama «Spirit of Ecstasy». Insomma, complottismo puro.
I testi
È vero che nei testi dei rapper italiani ci sono riferimenti più o meno espliciti alla droga, ma nessuno di loro si è mai sognato di incoraggiare i ragazzi a farne uso. Anzi da sempre, Sfera&Co. rivendicano di essere un modello positivo per gli adolescenti. Questo perché si sono rimboccati le maniche e con il duro lavoro hanno raggiunto il loro obiettivo. «Se i ragazzini, anziché perdere tempo per strada, si dedicassero alla musica, come ho fatto io, troverebbero sicuramente una strada alternativa a quella del cazzeggio. I ragazzini mi prendono come esempio, ma non perché mi faccio le canne, mi prendono come esempio perché ce l’ho fatta», dice Sfera su Instagram.
Mademoiselle, comunque, è la sua risposta definitiva. La cover è uno scatto sfuocato in cui mostra il dito medio accompagnato da qualche parola: «Questo brano presenta contenuti indesiderati che potrebbero risultare offensivi». Una copertina provocatoria per un pezzo che nel finale recita a ripetizione: «Non ci penso e faccio oh oh oh oh oh. Oh oh oh oh oh. Io non ci penso e faccio oh oh oh oh oh». Speriamo sia davvero così e speriamo che – come dice Sfera – «in un Paese in cui ci sono un miliardo di problemi» la gente non rincorra i fantasmi spulciando i testi di Sfera Ebbasta.
Alice Castagneri, La Stampa