Acque agitate a Viale Mazzini sul fronte preserale, non dal punto di vista auditel perché in quella fascia oraria Rai1 può sorridere considerando la leadership indiscussa da anni. La nuova governance gialloverde ha voglia però di cambiamento e sono iniziate le prime manovre per la stagione 2019-2020, con la presentazione dei palinsesti prevista il prossimo giugno. È Repubblica a riportare l’agitazione di Magnolia, società di produzione che potrebbe presto fare i conti con il dimezzamento del quiz condotto da Flavio Insinna.

L’Eredità, programma più longevo della Rai in questo genere, la prossima stagione potrebbe occupare il preserale di Rai1 non da settembre a giugno, come accade da anni, ma solo dal prossimo gennaio. Un dimezzamento del quiz ma anche di Flavio Insinna che, se confermato, si ritroverebbe in onda solo pochi mesi. La scelta del conduttore aveva causato numerose polemiche, in memoria degli storici fuorionda di Striscia la notizia, e, nonostante i buoni ascolti, non è riuscito a conquistare la critica.

È Dagospia ad aggiungere alcuni tasselli del puzzle, sottolineando che non solo Insinna rischia di essere dimezzato ma che la sua riconferma sarebbe ancora in dubbio. Cosa andrebbe in onda al posto de L’Eredità da settembre a gennaio? Secondo lo stesso sito Rai1 vorrebbe raddoppiare la programmazione di Reazione a Catena allungandolo fino al 20 gennaio, il quiz estivo garantisce ottimi ascolti e sarebbe un modo per evitare di usurare L’Eredità.

Anche per il quiz estivo ci sarebbero dubbi sulla conduzione, a rischio la presenza di Gabriele Corsi. Il programma dopo una partenza sottotono aveva ottenuto buoni ascolti, la scelta del componente del Trio Medusa aveva però suscitato polemiche sia per la sua performance ma anche perché sconosciuto al pubblico della prima rete. Sia Insinna che Corsi erano stati voluti con forza dalla precedente gestione, in particolare dall’ex direttore generale Mario Orfeo e dall’allora direttore di Rai1 Angelo Teodoli. Insinna potrebbe strappare la riconferma ma ottenere un dimezzamento? Corsi verso l’esclusione? E, soprattutto, nel caso chi prenderebbe il loro posto?

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