Meghan vittima di un complotto sventato dai servizi segreti

Meghan vittima di un complotto sventato dai servizi segreti

Meghan è stata vittima di un complotto social sventato dall’MI6, i famosi servizi inglesi che avrebbero scoperto che più di 3600 tweet diretti contro la Duchessa del Sussex sono stati inviati in soli due mesi da soli 20 account creati appositamente per scrivere e diffondere sul web calunnie sul suo conto.Polemiche su Harry e Meghan: il principe non si impegna sul fronte ecologico mentre i servizi segreti inglesi hanno sgominato una rete di haters creata per diffamare Meghan. Comciamo con il Principe Harry, al centro delle polemiche per aver elogiato a Wembley l’impegno dei giovani inglesi nella lotta ai cambiamenti climatici che affliggono l’ambiente. Una causa importante. Peccato che solo due giorni prima, proprio Harry abbia usato un elicottero da Londra a Birmingham, dove ha tenuto un discorso in memoria dell’attacco terroristico tunisino. Il volo è costato alle finanze reali ben 6000 sterliine, a fronte delle 34 sterline che sarebbe costato un normale biglietto in treno in prima classe, certamente un mezzo di trasporto molto meno inquinante.Intanto, sempre sul fronte delle polemiche che ogni giorno infuriano sulla coppia reale, non poteva mancare all’appello Meghan Markle. La moglie del Principe Harry, infatti, secondo una fonte del Daily Mail e dati analizzati scrupolosamente dalla CNN, è stata per mesi al centro di un autentico complotto social alla fine sventato dall’MI6, i famosi servizi inglesi che avrebbero scoperto che più di 3600 tweet diretti contro la Duchessa del Sussex sono stati inviati in soli due mesi da soli 20 account, creati appositamente per diffondere sul web calunnie sul suo conto.Questi account, creati in modo esplicito ed esclusivo per scrivere ogni genere di malignità sul conto di Meghan Markle, sono responsabili del 70% di oltre 5.200 messaggi ritenuti lesivi della reputazione di Meghan. Alcuni post conterrebbero persino messaggi razzisti per l’etnia afroamericana dell’ex attrice americana, con emoji a forma di banane e l’invito più volte ripetuto di “andarsene a casa”. Il restante 30% dei messaggi non propriamente a favore di Meghan sono stati invece scritti da utenti comuni e non sono perseguibili per legge, anche perché non diffamatori.

Sandra Rondini, ilgiornale.it

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