“Parlare di fallimento quando la serie è appena iniziata mi sembra un po’ imprudente, soprattutto quando si tratta di Adriano perché con lui le sorprese sono inimmaginabili”. Claudia Mori, in un’intervista a ‘Repubblica’ parla di ‘Adrian’, dopo la decisione di rimandare le restanti puntate a settembre o ottobre, con la presenza fissa e live di Adriano Celentano. “Il programma – dice – è stato spostato solo perché Adriano è stato vittima, come moltissimi italiani, di un pesante malanno di stagione”.
“Con Mediaset abbiamo deciso di evitare il rischio di ricadute di Adriano, oltre che di riprendere la messa in onda in un periodo di fine stagione televisiva, notoriamente non favorevole”, aggiunge la moglie di Adriano Celentano.
Di fronte alla cifra di 20 milioni di euro, citata come costo della lunga produzione di ‘Adrian’, la Mori dice: “Mi domando da dove nasca il riferimento a questa cifra. Mi sembra che siano tutti solo molto prevenuti su questo progetto“. Mori parla, più che di critiche, di “offese, personali e professionali”. E tra queste cita quelle di Michele Hunziker, che ha abbandonato il progetto: “Ognuno è libero di agire come vuole, anche male, ma sarebbe auspicabile senza scadere in offese e bugie. Un quotidiano svizzero in un’intervista a Hunziker titola l’articolo a caratteri cubitali ‘Che stronzo!’ rivolto ad Adriano. Le sembra normale?. Non solo, la Hunziker nell’intervista accusa Adriano addirittura di sessismo per una battuta innocente detta in modo paternalistico come potrebbe dire un padre a sua figlia: ‘Mi raccomando non bere e non fare tardi’. Si è voluto stigmatizzare Adriano in modo prevenuto, visto che uno dei temi centrali, sia di Adrian che di Adriano, è proprio la lotta alla violenza sulle donne”.
Altra presa di distanze sospetta e tardiva, secondo Claudia Mori, è quella arrivata da Milo Manara dopo la messa in onda della prima puntata e che ha lasciato lei e Celentano “stupefatti”: “Manara l’ha visionato nella versione andata in onda, approvando senza riserve l’animazione e il montaggio anche dei disegni nelle scene d’amore, nonché confermando davanti a testimoni di volerlo firmare, indicando lui stesso al montatore Emanuele Muscolino, il testo da utilizzare nei titoli di testa, ovvero: Character Design – Milo Manara. Milo ha spiegato ad Adriano, al montatore e a me, che preferiva l’inglese perché illustrava meglio il suo apporto creativo al progetto. Contrattualmente Milo Manara poteva anche non firmare Adrian e in quel caso avremmo scritto ‘ispirato all’iconografia di Milo Manara’. Ma non è andata così, lui lo ha voluto orgogliosamente firmare”.
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