La cestista italiana importata nell’Nba è, con la sciatrice americana che ama l’Italia, tra le protagoniste del nuovo spot Barilla.
Le abbiamo incontrate e con loro abbiamo parlato di dieta, regole, passioni… e vizi
Dopo aver vissuto per un po’ negli Stati Uniti, dove ha giocato nell’Nba, Cecilia Zandalasini, 22enne cestista italiana, fiore all’occhiello della nostra Nazionale, aveva un «piccolo problema»: il cibo troppo calorico. Bacon e uova a colazione, per esempio, proprio non ce la faceva. Mikaela Schiffrin, invece, 23enne campionessa americana di sci (o meglio: la più forte sciatrice al mondo, con 56 vittorie, due coppe assolute, tre medaglie olimpiche e sette mondiali), le uova le mangia ogni mattina. Scrumble, fritte, ogni volta in un modo diverso. «La colazione è il mio pasto preferito», racconta: «Mi alzo sempre affamata e ho bisogno di tanta energia. E soprattutto mi serve per andare forte in pista».
Da sportiva, dice Cecilia, «sto sempre attenta a quello che mangio, nella dieta non deve mancare nulla, carboidrati, meglio a pranzo, e proteine, soprattutto la sera. Eppure lo ammetto: a volte, dopo la partita, mi concedo le patatine». «Anch’io cerco di avere una dieta equilibrata, anche se facendo così tanto movimento non ho paura di ingrassare. Certo, se sgarro per diversi giorni di seguito, poi il corpo si appesantisce e ne risento anche in allenamento e in gara», afferma Mikaela. «Ma non rinuncerei mai al pane e alla pasta, la mangio sei giorni su sette. La mia preferita? Con tanto sugo, aglio basilico e mozzarella».
Se si devono mettere ai fornelli Cecilia sfodera le ricette della mamma: «Il mio cavallo di battaglia è il salmone al forno con granella di pistacchio». Anche se la pasta preferita resta quella che il papà prepara il sabato a pranzo (quando è a casa): «Va in pescheria, prende tutto quello che c’è, sarde, pesce spada … e prepara un sugo squisito». Se invece dovessi cucinare per un uomo? «Beh, dipende da dove viene», sorride Cecilia, «se è romano gli preparerei una bella carbonara, per farlo sentire a suo agio. Poi conta come prepari il piatto e il vino a cui lo accompagni». Per un primo appuntamento, invece, Mikaela non ha dubbi: «Al ristorante! Se voglio averne un secondo».
Vanity Fair