‘The Umbrella Academy’, quei supereroi disgraziati in una famiglia disfunzionale

‘The Umbrella Academy’, quei supereroi disgraziati in una famiglia disfunzionale

Da venerdì la serie Netflix tratta dalla graphic novel di Gerard Way (frontman del gruppo My Chemical Romance) che racconta di sette giovani speciali cresciuti da un miliardario eccentrico con il sogno di addestrarli per salvare il mondo. Ma le cose non sono andate come sperava lui

Anche in una famiglia di supereroi, dove il padre è un miliardario eccentrico, la madre un robot programmato per avere sentimenti e il maggiordomo una scimmia in giacca e cravatta parlante, l’adolescenza è una bestia difficile. Nello stesso giorno del 1989, quarantatré neonati nascono in diverse parti del mondo, figli di donne che non si conoscono e che fino poco prima di partorire non avevano mostrato segni di alcuna gravidanza. Sette di loro vengono adottati da Sir Reginald Hargreeves, un industriale miliardario, che dà vita all’Umbrella Academy, una particolare accademia casalinga dove addestra i suoi “bambini” a salvare il mondo. Sono la bellissima Allison (Emmy Raver-Lampman), il forzutissimo Luther (Tom Hopper), l’abile Diego (David Castañeda), il fragile Klaus (Robert Sheehan), la misteriosa Vanya (Ellen Page) e numero Cinque che è sparito ragazzino e mai più riapparso. È tratta dal graphic novel di Gerard Way (frontman del gruppo My Chemical Romance) la nuova serie Netflix che arriva domani, The Umbrella Academy, che vede nel cast oltre agli attori già citati anche Aidan Gallagher, Cameron Britton e Mary J. Blige.Il progetto di Sir Reginald, padre solo formalmente incapace di mostrare affetto e sostegno, ai suoi sette giovani speciali, fallisce quando negli anni dell’adolescenza fratture interne alla famiglia portano allo scioglimento della squadra. La serie li ritrova ormai adulti, sparsi per il mondo (Luther è un astronauta, la notizia della morte di Hargreeves lo raggiunge nello spazio), alcuni non si parlano, i rapporti sono tesi ma il funerale fa riavvicinare inevitabilmente i sei membri sopravvissuti, che ormai hanno circa trent’anni. Luther, Diego, Allison, Klaus, Vanya e anche un riemerso Number Five finiranno per collaborare cercando di scoprire cosa si cela dietro la misteriosa morte del padre.Dietro all’adattamento c’è il produttore e showrunner Steve Blackman, vent’anni di lavoro in tv (le ultime serie Legion, Fargo e Altered Carbon) che dice: “Ho cercato di essere il più possibile fedele al materiale originario ma il fumetto era di 40 pagine e noi dovevamo fare una serie che sarebbe durata dieci ore! Era essenziale espandere il materiale di partenza lasciandoci aperta la strada a nuove idee”. Per questo Blackman ha lavorato a stretto contatto con Gerard Way (“abbiamo avuto una collaborazione molto proficua, gli mandavo idee e suggerimenti e lui mi rispondeva dandomi i suoi punti di vista”) e lo ha coinvolto anche nelle scelte musicali facendogli realizzare una cover di Hazy Shade of Winter di Simon & Karfunkel per la serie. “Gerard è un musicista incredibile e abbiamo scelto insieme il brano che avrebbe rifatto per il trailer e per la serie. Gerard l’ha prodotta e realizzata da solo”.La serie ha per protagonista dei supereroi disfunzionali, i cui poteri hanno dato non solo grandi responsabilità ma anche grandi sofferenze e grandi fragilità, oggi Allison è divorziata da un marito che le impedisce di vedere la figlia, Klaus lotta con le sue dipendenze, Vanya è diventata una talentuosa musicista senza aver mai capito il segreto del suo superpotere, e tutti sono ormai incapaci di relazionarsi gli uni agli altri. “Siamo sempre dalla parte dei più deboli, degli emarginati – dice Blackman – agli adolescenti di oggi che vedranno la serie i nostri ragazzi speciali potranno essere per loro un abbraccio e una consolazione. La strada è avvalorare i loro sentimenti e aiutarli a trovare un modo per parlare con i propri genitori o chiedere aiuto fuori dalla famiglia”.

Chiara Ugolini, repubblica.it

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