Kathryn Fink, amministratore delegato di Fox networks group Italy, ha assicurato una buona redditività ai suoi azionisti nell’esercizio 2018. Il polo televisivo operante in Italia con una serie di canali in esclusiva su Sky, infatti, ha chiuso i conti dell’esercizio 2018 (che è terminato in giugno) con un risultato operativo pari a quasi 18 milioni di euro (erano 10,5 milioni nel 2017) e 13 milioni di utili (10,1 mln nel 2017), migliorando nettamente la marginalità del business. E il tutto in presenza di ricavi in calo di circa il 2% a quota 168 milioni di euro.
In particolare, sono andati piuttosto bene i ricavi da vendita dei canali Fox (Fox, Life, Crime, Animation, Comedy) e di quelli National Geographic alle piattaforme di Sky (109,7 milioni di euro, +1% sul 2017), mentre le entrate da pubblicità sono scese di quasi il 7% a quota 32,6 milioni. Il gruppo Fox si avvale di Sky Media come concessionaria dei suoi canali televisivi lineari (ed è questo il segmento con il calo più marcato), mentre la raccolta pubblicitaria sul digitale marcia bene a +28%: in questo comparto la concessionaria Sky Media ha sostituito la System del Sole-24 Ore, e pure nell’esercizio 2019 la raccolta digitale cresce a ritmi del +20%.
A fronte di ricavi complessivi in lieve discesa, Fink ha migliorato la gestione della programmazione, rendendola più efficiente, riducendo i costi del gruppo e alcuni investimenti, determinando un risparmio di circa 15 milioni di euro sulla voce «ammortamenti e svalutazioni», diminuita a 92 milioni di euro. Poi, nel luglio 2018, sono state chiuse le attività televisive del canale Fox Sports. E questo potrebbe avere piccole ricadute positive sui conti dell’esercizio 2019.
A fine giugno 2018 il gruppo Fox contava complessivamente su 166 dipendenti, di cui 15 dirigenti, 21 quadri e 130 impiegati.
Dall’estate 2018, peraltro, i due canali Fox e National Geographic sono visibili non solo sul satellite, ma pure sul digitale terrestre, grazie alla nuova offerta a pagamento di Sky. E sul digitale terrestre non è escluso che Fox possa lanciare anche qualche nuovo canale in chiaro, tenuto conto della separazione dei business e del cambio di azionisti (Disney per Fox, Comcast per Sky) rispetto al precedente assetto. Inoltre il rientro a pieno regime di tutti i canali Mediaset sulla piattaforma satellitare di Sky, al via nel gennaio 2019, potrebbe parzialmente penalizzare gli ascolti di Fox (ora è il quarto editore per share sugli abbonati Sky, dietro a Rai, Sky e Mediaset) che quindi potrebbe avere anche voglia di trovare nuovi sbocchi distributivi per i suoi contenuti.
Dal 1° ottobre 2018 il gruppo Fox ha una nuova sede, in pieno centro a Roma (e non più sulla Salaria) e dal 28 gennaio scorso ha presentato un nuovo logo e una nuova grafica e ha rinominato il canale NatGeo Wild in National Geographic Wild.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi