Stasera non perdete, su Rai1, l’ultima puntata dei “Medici”

Stasera non perdete, su Rai1, l’ultima puntata dei “Medici”
Volge al termine la grande fiction, proposta in prima mondiale su Rai1,  dedicata ai Medici e a Lorenzo il Magnifico, interpretato da Daniel Sharman. “Tradimento” e “Consacrazione” gli ultimi due episodi della serie internazionale coprodotta da Rai Fiction, in onda stasera in prima serata.
Dopo l’ennesima sconfitta, i Pazzi hanno deciso: è tempo di eliminare i Medici. Francesco Pazzi e Salviati incontrano a Roma il conte Montesecco con il quale convincono il Papa a organizzare un’ambasciata di pace a Firenze guidata dal suo giovanissimo nipote, il Cardinale Riario. Ma la spedizione non sarà altro che una copertura per recarsi a Firenze e assassinare Lorenzo e Giuliano. Nonostante gli avvertimenti di Giuliano a diffidare della situazione, Lorenzo sogna la pace e organizza una cena di benvenuto, dove i congiurati hanno deciso di colpire. Tutto sembra pronto ma Giuliano non si presenta alla cena: decisi ad uccidere i due fratelli contemporaneamente, i congiurati rimandano l’attentato alla messa in duomo dove sarà presente tutta la famiglia.
L’attentato in duomo è violentissimo: Giuliano viene pugnalato a morte mentre Lorenzo, ferito, riesce a barricarsi in sacrestia con Clarice e la madre Lucrezia. Fuori dal duomo, dopo aver occupato Palazzo Vecchio, Jacopo proclama una nuova repubblica. Ma quando la folla vede apparire Lorenzo ancora vivo, insorge contro i Pazzi: nelle strade scoppiano disordini e violenze. Salviati, Francesco e Jacopo vengono impiccati alle finestre del Palazzo Vecchio mentre il popolo distrugge ogni stemma ed effigie dei Pazzi. Lorenzo è furioso e folle di dolore, ma viene richiamato all’amore e alla misericordia da Botticelli e Clarice: solo grazie al loro intervento decide di esiliare (e non giustiziare) Guglielmo, sospettato di essere a conoscenza del piano per ucciderli. Mentre la folla applaude Lorenzo chiamandolo il Magnifico, Botticelli inizia a dipingere un nuovo quadro dedicato alla Primavera, ma ormai il Papa è pronto alla guerra aperta.
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