Una grande e allegra cucina in cui quattro amiche condividono risate, pensieri e due grandi amori, gli uomini e il cibo, croce e delizia delle loro vite: da mercoledì 21 novembre arriva al Teatro Sistina “Belle Ripiene”, la nuova commedia diretta da Massimo Romeo Piparo che torna a firmare uno spettacolo di prosa tutto al femminile con Rossella Brescia, Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo.
La pièce, in scena a Roma fino a domenica 2 dicembre, è un esilarante spaccato di vita femminile in cui i protagonisti del racconto sono appunto il cibo e gli uomini. E il rapporto che le donne hanno sia con l’uno che con gli altri.
Scritta da Giulia Ricciardi (una delle più attive autrici di commedia “rosa” del momento) da un soggetto dello stesso Piparo, la gustosa commedia dimagrante è ambientata nel regno delle donne: la cucina. La particolarità dello spettacolo è che, per la prima volta in teatro, cucina e fornelli sono reali e sul palco, una telecamera permetterà al pubblico di seguire la preparazione dei piatti. Le protagoniste di “Belle Ripiene”, Ida (Rossella Brescia), Ada (Tosca D’Aquino), Leda (Roberta Lanfranchi) e Dada (Samuela Sardo), accenderanno un confronto sul loro rapporto coi rispettivi uomini e le rispettive ‘più-o-meno-realizzate’ esistenze e cucineranno delle vere pietanze ognuna con la propria estrazione geografica, da Roma a Napoli, dal Salento all’Alta Padana.Nella commedia Dada, Ada, Ida e Leda sono quattro amiche che, alla ricerca di un riscatto personale, decidono di aprire un ristorante. Mentre sono in cucina in trepidante attesa di un ispettore Michelin di cui ignorano l’identità e che dovrà decidere se assegnare una Stella al ristorante, le protagoniste parlano delle loro vite, di uomini e figli, di sogni ed errori, circondate da cibo e ricette. Un episodio imprevisto però riesce a mettere in serio pericolo la sopravvivenza della loro avventura. Appositamente per la commedia è stato creato lo Scrigno Belle Ripiene, uno speciale raviolone ripieno di cime di rapa (Puglia) e guarnito con guanciale croccante (Lazio), pomodoro piennolo confit (Campania) e fonduta di stracchino (Lombardia). Nel menù tante altre prelibatezze: dal “Risotto allo zafferano e gamberi boreali” alle “Mezzelune pere e taleggio con crema di zucca e castagne” fino alle “Perle di salmone croccante, yogurt ed erba cipollina”.
Al termine di questo racconto “dimagrante” una ghiotta sorpresa attenderà il pubblico: gli spettatori condivideranno con le attrici i piatti cucinati ma non certo i loro uomini che rimarranno relegati tristemente nella lista dei “cibi proibiti”. Con la consulenza enogastronomica dello Chef Fabio Toso, il patrocinio della Federazione Italiana Cuochi e Cucine Lube come main partner, lo spettacolo sarà anche un’occasione per gustare a sorpresa degli assaggi insoliti e appetitosi.
“Ho cercato di interrogarmi – aggiunge Massimo Romeo Piparo, ideatore e regista di questa particolare pièce – su cosa oggi possa assumere i connotati di ‘novità’ nel panorama della Commedia italiana di intrattenimento. Sembra che tutto sia già stato pensato, scritto, rappresentato. Ma è mettendo insieme ciò che la gente maggiormente ama fare, che ho avuto risposta ai miei quesiti e la giusta ispirazione a creare un prodotto originale: ridere e mangiare. Due grandi passioni degli italiani! In teatro si incontra gente che è venuta per ridere oppure non la si incontra perché… ha preferito andare a mangiare fuori! L’altra forte consapevolezza è che il pubblico teatrale è composto per oltre il 70% da donne”.
“Ecco quindi – prosegue Piparo – come ha preso forma questo racconto, sviluppato egregiamente da Giulia Ricciardi, che di commedie femminili ne ha già parecchie al suo attivo, e nato per le donne ma anche per divertire gli uomini. A rendere il racconto ancora più realistico (la scenografia di Teresa Caruso con una vera e propria cucina professionale ‘girevole’ allestita sul palco, ha conferito iperrealismo a tutto il contesto) contribuiscono anche i quattro dialetti delle quattro protagoniste che idealmente riuniscono dietro i fornelli questa Italia sempre più divisa da confini e barriere. La cucina è il regno dell’imperscrutabile, un luogo inaccessibile per la maggior parte delle persone, in cui è possibile mettere a nudo le proprie debolezze e dare sfogo alle proprie frustrazioni: una sorta di lettino dello psicanalista tra uno spicchio d’aglio, del peperoncino, tanta farina e un pizzico di sale”. “Belle Ripiene”, dopo Roma, sarà in scena fino a gennaio 2019 nei teatri di un gran numero di città: Assisi, Napoli, Bari, Torino, Genova, Cassano Magnago, Conegliano Veneto, Bologna, Cesano Boscone, Ferrara, Firenze, Colle Val D’Elsa, Osimo, San Benedetto, Catania.
AdnKronos