Da pochi giorni Andrea Scrosati è uscito a tutti gli effetti da Sky Italia e ha preso formalmente i poteri nel suo ufficio di Londra, da cui guiderà il gruppo Fremantle come chief operating officer, riportando direttamente a Jennifer Mullin, chief executive officer del gruppo. Nel suo ruolo supervisionerà vari mercati, tra cui Spagna, Francia, Portogallo, Brasile, Messico, Israele, compresa l’etichetta Euston Films attiva nel Regno Unito. Ma è naturale che un occhio di riguardo lo dedicherà al business italiano. Che, in questi anni, si è sviluppato in maniera molto positiva. Fremantlemedia Italia spa, guidata dall’amministratore delegato Lorenzo Mieli e controllata al 100% da Fremantle group, si è infatti affermata nel mercato delle produzioni televisive con ricavi e risultati operativi in costante crescita. La società è passata dai 38,9 milioni di euro di ricavi del 2013 ai 48 milioni del 2014, salendo a 61,3 milioni nel 2015, fino ai 74,8 milioni di euro con cui ha chiuso l’esercizio 2017. Il mol si è impennato dai 5,6 milioni del 2013 agli 11,2 milioni di euro del 2017, il risultato operativo è a 3,3 milioni nel 2017, anno nel quale pure gli utili netti sono arrivati a una cifra importante, pari a due milioni di euro. E le stime per i conti del 2018 sono piuttosto buone.
Fremantlemedia Italia, in particolare, ha sviluppato tre aree di business: il genere drama, nel quale produce da anni la soap Un posto al sole per Rai Tre, e dove ha pure realizzato la serie Non uccidere, per Rai Due, esperimento che tuttavia, dopo due stagioni, si deve ritenere concluso. Questo comparto, nel 2017, ha portato in Fremantle ricavi per 22,4 milioni di euro.
Poi ci sono le aree dell’intrattenimento leggero e del factual, che valgono complessivamente 50,1 milioni di euro nel 2017, e nelle quali la società di produzione diretta da Mieli si è saputa ben distribuire tra i vari broadcaster televisivi. Produce, infatti, X-Factor per Sky Italia, Italia’s got talent per Tv8, Il contadino cerca moglie e Parla con lei per Fox, Take me out per Real Time, Non è l’Arena per La7. E poi Nemo-Nessuno escluso per Rai Due, molte trasmissioni per Tv 2000 e per A+E. Impiegando una media di 308 persone, di cui 273 tra tecnici e maestranze.
Nel 2017 il gruppo europeo Fremantle, che controlla la filiale italiana, ha chiuso l’esercizio con ricavi pari a 1,47 miliardi di euro (-1,9% sul 2016) e un ebitda di 140 milioni di euro (in crescita dell’8,5%). Nei primi sei mesi del 2018 il business è cresciuto, con ricavi Fremantle per 672 milioni di euro (+5,2%) e un ebitda stabile a 42 milioni di euro.
Il gruppo Fremantle, a sua volta, è controllato da Rtl group, un colosso da 6,37 miliardi di euro di fatturato nel 2017, nato nel 2000 dalla fusione tra Clt-Ufa e Pearson tv.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi