Slitta ancora la causa civile tra Mediaset-Fininvest e Vivendi per il mancato rispetto del contratto su Premium e per la scalata dei francesi nel capitale di Cologno Monzese. Secondo quanto riportato dall’agenzia Radiocor, l’udienza fissata per il 23 ottobre che avrebbe dovuto far ripartire il procedimento è destinata a essere spostata all’inizio di dicembre. Le ragioni dello slittamento sono dovute al fatto che il giudice titolare della causa, Vincenzo Perozziello, andrà in pensione e pertanto il fascicolo diventerà di competenza di un altro magistrato. La data ritenuta al momento più probabile per la nuova udienza è il prossimo 4 dicembre.
Dopo l’udienza di febbraio, lo stesso Perozziello aveva concesso tempo fino a luglio alle parti per il deposito delle memorie difensive fissando al 23 ottobre la prima udienza di merito. La causa intentata dal gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi chiede in primis l’esecuzione del contratto di acquisto di Premium da parte di Vivendi e un risarcimento danni da calcolare a partire dal luglio 2016. In seconda battuta Mediaset ha contestato l’acquisto di titoli Mediaset da parte di Vivendi (arrivata alle soglie del 30%) in quanto considerate in violazione del patto parasociale che Fininvest e Vivendi avrebbero formalizzato al closing del contratto su Premium nonché in violazione e del Testo unico sul sistema radiotelevisivo, come stabilito dall’Agcom nell’aprile 2017, in materia di concentrazione tra tv e telecomunicazioni. A questo proposito Mediaset ha chiesto di obbligare Vivendi alla vendita della sua partecipazione.
Fininvest dal canto suo aveva chiesto i danni per la rottura dell’accordo e per la scalata denunciando la presunta manipolazione del mercato da parte di Vivendi. Secondo quanto riportato nelle relazioni di bilancio del gruppo francese, le richieste danni di Mediaset, Rti e Fininvest ammonterebbero a circa 3 miliardi di euro. Negli ultimi giorni sono tornate a circolare ipotesi di un riavvicinamento tra le parti in vista di un accordo extragiudiziali ma al momento le posizioni sembrano essere ancora distanti.
ItaliaOggi